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Facebook, in Svizzera è di moda la “truffa delle vecchiette”

Occhio alla vecchietta Corrado Mordasini

L’ultima trovata sono gli account fasulli di persone anziane che ti chiedono l’amicizia. Come riconoscerli.

Diciamo la verità, fino a qualche tempo fa, gli account fake che chiedevano l’amicizia solo per incollare messaggi pubblicitari nei nostri post credevamo di avere imparato a sgamarli.

Dopo un po’ abbiamo dovuto prendere atto nostro malgrado che gli anni passano per tutti e le belle gnoccolone seminude che ci chiedevano l’amicizia non lo facevano perché abbagliate dalla nostra adonica avvenenza o sedotte dall’acume di nostri post, ma per incollare messaggi a raffica nei post più commentati e visti. Nostri e dei nostri amici.

Quindi, nostro malgrado, abbiamo dovuto convincerci a farci violenza e a respingere le richieste d’amicizia delle varie Lexi Labella o Ciccy L’Amour.

Ma i truffatori sono un po’ come i virus, mutano, si adeguano. E –almeno qui da noi in Svizzera- ora impera un nuovo trend. Ricevi una richiesta da un’apparentemente innocua vecchietta, per lo più con nome francofono, tipo Nadege CaquineauCollegamento esterno, oppure da un’insospettabile signora di mezza età come Sabrina Carine CelestineCollegamento esterno, addirittura da coppie anzianotte e che dalla foto danno anche l’impressione di stare poco bene.

Ovviamente i più danno un’occhiata superficiale e poi accettano: che male potrà mai farti una coppia di anziani che si avvicina per la prima volta al mondo social?

In effetti non molto, però quello che succede è seccante. Questi account fasulli se ne stanno belli tranquilli per un po’, “dormienti” come spie russe infiltrate in territorio USA. Poi si attivano –spesso tutti insieme- e iniziano a spammare come quindicenni rimasti una settimana senza cellulare.

Ultimamente qui sono di moda le offerte di prestito: “la società XYZ specializzata in prestiti vi offre fino a 100’000 franchi al 4% senza garanzia”. Generosi questi vecchietti. Finché non ti chiedono pegni/depositi/anticipi da versare su un conto panamense. O ti pignorano casa.

In realtà risolvere il problema è piuttosto semplice: basta bloccare l’utente e seguire le indicazioni di Facebook per segnalarlo. Ma in qualche modo ci si sente infastiditi, quasi violati, vedendo una bella discussione “sporcata” da post di spam.

Diciamolo. Sono fastidi grassi e anche facilmente evitabili: basta andare sul profilo di chi ti chiede l’amicizia: le bacheche di questi utenti sono quasi sempre quasi vuote, e gli account sono molto recenti. Certo il rischio di cancellare la vicina di casa che timidamente tentava di affacciarsi al mondo social c’è. Ma in fondo i vicini di casa possiamo sempre fare uno sforzo e andare a conoscerli di persona. Nel frattempo ridateci le gnoccolone che almeno erano gradevoli da guardare.

Gino Ceschina

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Illustrazione di Corrado Mordasini

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