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Partita finita per Michel Platini

Michel Platini ha annunciato le dimissioni dalla presidenza dell'Unione delle associazioni calcistiche europee (UEFA). Invece dell’assoluzione, dal Tribunale arbitrale dello sport di Losanna è arrivata soltanto una riduzione della sua squalifica da sei a quattro anni.

Presidente dell’UEFA dal gennaio 2007, Platini era stato giudicato colpevole per aver violato il codice etico della FIFA assieme a Joseph Blatter, l’ex presidente dell’organizzazione. I due erano stati sospesi da qualsiasi attività calcistica.

L’ex-fantasista della Juventus non è riuscito a convincere i giudici del Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (TASCollegamento esterno) della «legittimità del versamento di 2 milioni di franchi, riconosciuto dai soli signori Platini e Blatter, intervenuto otto anni dopo la cessazione dei rapporti di lavoro, che non riposa su alcun documento e non corrisponde alla parte dello stipendio non pagato», scrive il tribunale nelle motivazioni.

Il TAS segnala inoltre che Platini «è stato beneficiario in modo retroattivo di un piano di previdenza al quale non aveva diritto» e aggiunge che «una sanzione severa è giustificata a causa delle funzioni superiori esercitate da Platini (presidente UEFA e vice-presidente FIFA), l’assenza di pentimento e l’impatto che questo affare ha avuto sulla reputazione della FIFA.

«Prendo atto della decisione presa oggi dal Tribunale arbitrale dello sport, ma la considero una profonda ingiustizia. Questa decisione mi impone una sospensione la cui durata mi impedirà, guarda la coincidenza, di candidarmi alle prossime elezioni per la presidenza della FIFA. Come convenuto con le varie Federazioni nazionali, mi dimetto dalle mie funzioni da presidente della UEFA al fine di proseguire la mia battaglia davanti ai tribunali svizzeri per dimostrare la mia onestà», ha dichiarato l’ex calciatore.

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