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Scandalo Fifa: ex dipendente Julius Bär ammette colpevolezza

Ha ammesso la sua colpevolezza l'argentino Arzuaga, coinvolto nello scandalo corruzione alla Fifa. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) Un ex dipendente della banca zurighese Julius Bär, l’argentino Jorge Luis Arzuaga, accusato dalla giustizia americana di corruzione e riciclaggio di denaro nell’ambito dello scandalo Fifa, ha ammesso la propria colpevolezza.

Ha avuto un ruolo nel versamento di tangenti di diversi milioni di dollari ad alti dirigenti della Federazione internazionale di calcio.

Lo ha indicato oggi il Dipartimento americano di giustizia in un comunicato. Il 56enne sudamericano in passato è stato impiegato anche presso un altro grande istituto finanziario svizzero.

L’uomo, che ha stretto un accordo con l’accusa, ha detto di “provare vergogna” per le sue azioni, di cui si pente profondamente, riporta la Reuters.

Arzuaga ha amministrato fra il 2010 e il 2015 i conti di una società argentina di marketing sportivo, dai quali transitavano le mazzette. Ha poi creato società di facciata e aperto conti bancari di cui il beneficiario era un importante quadro del calcio argentino, ora “deceduto”, prosegue la nota. Non si fa il nome della persona in questione, ma tutto lascia pensare che si tratti di Julio Grondona, morto nel 2014, già numero due della Fifa. Avrebbe ricevuto tramite questi versamenti oltre 25 milioni di dollari in tangenti.

Anche dopo la dipartita dell’intestatario del conto, Arzuaga ha continuato a elargire denaro agli eredi. In cambio, ha intascato un bonus di più di un milione di dollari per la sua “assistenza”, riferisce il comunicato della giustizia a stelle e strisce.

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