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Svizzero rientrato dal Brasile muore di febbre gialla

L'Ufficio federale della sanità pubblica svizzero (UFSP) avverte i viaggiatori che in Brasile attualmente sta imperversano la febbre gialla. Uno svizzero rientrato dal paese sudamericano è morto a causa della malattia.

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La febbre gialla non è inconsueta in Brasile, dove colpisce animali ed esseri umani. Ma le più recenti cifre al riguardo sono particolarmente alte: sono stati rilevati centinaia di casi nella popolazione locale e diversi casi tra i turisti, tutti non vaccinati, segnala l’UFSP nella sua pagina on line.

Dal luglio del 2017 alla fine dello scorso febbraio sono state confermate 723 infezioni, di cui 237 letali. E i casi di malattia appurati tra i viaggiatori sono aumentati nelle ultime settimane, aggiunge l’UFSP. Oltre allo svizzero, la febbre gialla ha interessato tre persone provenienti dal Cile, una dall’Argentina e una dalla Romania. Nessuna di loro era vaccinata.

La malattia si è diffusa in nuove regioni, in particolare zone ad alta concentrazione di popolazione, e, vista la situazione, l’UFSP consiglia espressamente la vaccinazione per la maggioranze delle regioni del paese.

La febbre gialla è una malattia virale emorragica acuta, trasmessa dalle punture di zanzara. Ha un periodo di incubazione da tre a sei giorni. Dopo di che provoca febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, nausea e vomito. L’evoluzione è solitamente favorevole nell’arco di tre o quattro giorni. In circa il 15% dei malati si osserva però un aggravamento dello stato – con il risorgere della febbre, dolori addominali, sviluppo di itterizia e sanguinamenti in occhi, bocca, naso, stomaco e intestino – che in pochi giorni o settimane può essere fatale. Nella forme gravi muore dal 10% al 50% dei malati.

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