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Pandemia, i cantoni chiedono misure più severe

Alain Berset con mascherina e disinfettante
Il ministro della sanità elvetico Alain Berset. Keystone / Anthony Anex

I direttori cantonali della sanità esigono un rafforzamento a livello nazionale delle misure per frenare i contagi da coronavirus. Pur sostenendo il governo per le misure recentemente adottate, hanno sottolineato che ritengono queste ancora insufficienti.

Il ministro elvetico Alain Berset ha incontrato i rappresentanti cantonali della sanità, in quello che è stato definito uno scambio aperto, ma anche critico, sul coronavirus. I Cantoni hanno comunque dato il loro sostegno alle decisioni del governo.

Il ministro della sanità, in conferenza stampa a Berna, ha sottolineato che uno scambio così regolare con i direttori cantonali della sanità non è abituale, ma è perfettamente comprensibile vista la situazione pandemica.

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Le nuove misure introdotte a livello nazionale. swissinfo.ch

Berset ha ricordato che in praticamente tutte le regioni del Paese i casi sono in aumento, salvo in alcune zone della Svizzera francese, ed è una situazione che si presenta in un numerose altre nazioni, come la Germania. “Bisogna quindi assolutamente far scendere i contagi”, con un tasso di riproduzione del virus che deve arrivare largamente sotto 1.

Alla fine di questa settimana verrà deciso se saranno necessari ulteriori interventi per raggiungere l’obiettivo. “Gli inviti a non rispettare le regole sono controproducenti”, ha dichiarato il ministro rispondendo a una domanda. Questo perché aggirare le norme le rende meno efficaci, e porta alla fine a regole ancora più dure.

Per quel che riguarda i posti letto nelle terapie intensive, il consigliere federale ha affermato che il problema nelle strutture sanitarie è il personale, che è ormai stanco vista l’estrema pressione a cui è sottoposto. Non è quindi solamente una questione di letti liberi o meno.

Riguardo ai vaccini, Berset ha ricordato che Swissmedic approverà solo rimedi assolutamente sicuri ed efficaci. Una volta arrivato l’ok, saranno i Cantoni a doversi occupare nella pratica dell’effettuare i vaccini. Nel frattempo, le autorità cantonali devono organizzarsi per essere pronte al momento necessario, un compito che può durare qualche settimana.

Sostegno dei Cantoni

Il sostegno dei cantoni è stato confermato dal presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) Lukas Engelberger, che ha però sottolineato come dei provvedimenti supplementari siano necessari. “Questa mattina c’è stato un dialogo molto intenso”, ha detto. “C’è una collaborazione molto stretta fra Cantoni e Confederazione” e i direttori supportano le nuove misure decise la settimana scorsa dal Consiglio federale. Sostegno di principio è stato dato anche a eventuali ulteriori passi che potrebbero essere necessari per controllare il diffondersi del Covid-19, attualmente in consultazione. Bisogna mettere in atto una linea efficace e comprensibile da tutti per le prossime settimane, ha aggiunto.

“La situazione è difficile, tutti se ne rendono conto, ed è difficile su più livelli”, ha detto ancora il basilese. C’è grande comprensione anche per le voci più critiche sulle decisioni prese. L’obiettivo rimane però quello di perdere meno persone possibili in questa epidemia, inclusi anche coloro che non hanno contratto il coronavirus, ma subiscono le conseguenze del sovraccarico degli ospedali.

“I casi devono quindi assolutamente scendere”, ha evidenziato Engelberger. C’è una responsabilità condivisa fra Cantoni e Confederazione e tutti sono intenzionati a lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi, ha aggiunto, invitando a comportarsi in modo prudente durante le Feste.

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tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 14.12.2020)

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