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Caso Diciotti, il popolo grillino al voto

Tensione alle stelle nel Movimento 5 Stelle e nella stessa maggioranza, sempre più in affanno, a poche ore dalla fine della consultazione online della base pentastellata che stabilirà se il ministro dell'Interno Matteo Salvini dovrà andare o meno sotto processo a Catania. 

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Se il leader leghista ostenta massima “tranquillità”, il ricorso al giudizio della piattaforma Rousseau rinfocola invece di attenuare i malumori e le enormi preoccupazioniinterne ai Cinque Stelle. 

Persino il padre del movimento, Beppe Grillo, ironizza sulla macchinosità del quesito, dove, in effetti, per approvare l’autorizzazione a procedere bisogna votare ‘no’. Anche l’esponente dei ‘dissidenti’, la senatrice Paola Nugnes, contestala scelta di affidare a “una piattaforma privata” una decisione”di interesse generale”, come quella sulla Diciotti. 

Mentre il senatore Gianluigi Paragone difende la scelta ribadendo la sua contrarietà a processare Salvini perché si trattò di una scelta collegiale di tutto il governo. Ad aggravare la confusione e il cortocircuito tra base e vertice, l’inusuale decisione dei capi politici dei Cinque Stelle di legare l’esito di questa consultazione alle sorti dell’esecutivo: fonti vicine a questi ambienti pensano che, in caso di via libera all’autorizzazione a procedere, sarà “molto probabile una crisi di governo”.    

Insomma, i simpatizzanti del Movimento, votando lunedì non decideranno solo le sorti del ministro dell’Interno, ma anche quelle del premier Giuseppe Conte, del vicepremier Luigi Di Maio e del resto della compagine di governo. E con la fine del governo andrebbe in frantumi anche il ‘Contratto’ che è alla base dell’accordo M5s-Lega. 

Primo voto di fiducia online

Una scelta che inevitabilmente sta creando ancora più imbarazzo in una base che, forte del principio ‘uno vale uno’, crede ancora nella propria autonomia di giudizio e probabilmente non vede di buon occhio questo tipo di interferenze dall’alto. Ma la mossa dei vertici M5S viene letta anche come una ripicca nei confronti dell’alleato leghista, una reazione di orgoglio, anche per far sentire più forte il proprio peso nelle partiteancora aperte come quelle della Tav, delle nomine e delle Autonomie. 

Problemi tecnici

La consultazione, che avrebbe dovuto concludersi alle 20, è stata poi prolungata fino alle 21.30 per problemi tecnici della piattaforma. In molti si sono lamentati per le difficoltà d’accesso al sito e l’assenza di una conferma sulla registrazione avvenuta del proprio voto.

Comunque vada il governo non cadrà

Tuttavia, Salvini, proprio dalla Sardegna ricorda che lui “è tranquillo” e che il governo non cadrà perché lui “ha dato la sua parola”. In questo quadro, le opposizioni hanno buon gioco a infierire sulla tenuta della maggioranza. 

Silvio Berlusconi, nel salotto tv di Barbara D’Urso, ribadisce che il suo partito, coerentemente alla sua convinzione garantista, voterà contro l’autorizzazione a procedere. “In Italia c’è separazione dei poteri e noi – sottolinea il Cavaliere – non possiamo far decidere gli atti dei politici dai magistrati”. E va oltre. A suo giudizio, la scelta dei grillini di affidarsi alla piattaforma Rousseau “è una presa in giro per tutti gli italiani”.

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