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Pozzallo accoglie i migranti della Lifeline

Si è concluso stanotte il viaggio dei 108 migranti, tutti uomini tranne una donna e due bambini, a bordo della Alexander Maersk, la nave danese ferma da venerdì scorso davanti alle coste del Ragusano. Sono parte dei migranti che erano a bordo della Lifeline ancora bloccata davanti a Malta.

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La portacontainer ha attraccato nel porto di Pozzallo poco dopo la mezzanotte; subito dopo sono cominciate le operazioni di sbarco. I profughi, soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo, verranno adesso trasferiti nell’hot spot di Pozzallo per l’identificazione. Le loro condizioni di salute sono buone.

I 108 migranti, prima di essere trasferiti sul cargo danese, erano stati tratti in salvo dalla Lifeline, la nave della Ong tedesca bloccata da giovedì scorso al largo di Malta con altri 234 migranti, al centro di un braccio di ferro tra gli stati europei su chi debba accoglierli.

Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, intanto se la prende ancora con la Francia, rea di non aver accolto il numero di migranti stabilito dagli accordi.

Che ne sarà degli altri migranti?

Il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, ha riferito che “si sta disegnando” una “soluzione europea” per la nave Lifeline bloccata da giorni in mare con 234 migranti a bordo.

Intervistato da radio RTL, Griveaux ha evocato la possibilità che la nave “sbarchi a Malta”. “Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha parlato ieri con il premier maltese Muscat e nel momento in cui vi parlo, una soluzione europea sembra disegnarsi: quella di uno sbarco a Malta”, ha dichiarato. 

Come nel caso dell’Aquarius sbarcato in Spagna, il portavoce ha spiegato che la Francia potrebbe eventualmente accogliere, valutandoli individualmente, caso per caso, alcuni richiedenti asilo in Francia. 

Crisi politica

A tre giorni dal cruciale vertice Ue di Bruxelles, l’esponente dell’esecutivo francese ha quindi martellato che questa crisi “è politica prima di essere migratoria”. Quindi l’appello finale: “Oggi, abbiamo dei centri aperti sotto autorità italiana. Noi vogliamo dei centri chiusi sotto autorità europea”.

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