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Salute prigioniero svizzero in Libia precaria

Le condizioni di salute di Max Göldi destano preoccupazione. Dalla sua incarcerazione, tre settimane fa, si sono nettamente degradate.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 marzo 2010 minuti

Diffuse domenica dal suo avvocato, Saleh Zahaf, le informazioni di problemi di salute dell'elvetico sono state confermate lunedì all'agenzia stampa Ats dal portavoce di Amnesty International (AI) Daniel Graf.

La pressione psicologica su Göldi è decisamente aumentata da quando ha lasciato l'ambasciata svizzera a Tripoli per essere rinchiuso in un penitenziario libico. Dopo il rientro in Svizzera del suo compagno di sventura Rachid Hamdani, Göldi aveva sperato in un rapido epilogo anche per il suo caso, spiega Graf.

Ma ora sente tutto il peso dell'incertezza su di sé, prosegue il portavoce di AI. Infatti, la domanda di grazia non è ancora stata trattata. La procedura di ricorso durerà ancora settimane se non mesi. Il cittadino svizzero rischia dunque di dover scontare tutta la pena di quattro mesi di detenzione per infrazione alle norme di soggiorno, cui è stato condannato l'11 febbraio.

Intanto, da Tripoli, il ministro degli esteri italiano Franco Frattini lunedì ha lanciato un ultimatum: se entro il 5 aprile - data di entrata in vigore delle nuove norme sui visti - Berna e Tripoli non raggiungeranno un'intesa, Roma presenterà una proposta ai 'colleghi' Schengen per consentire alla Libia di raggirare la lista nera svizzera che limita i movimenti in Europa di 186 personalità libiche, tra cui il colonnello Gheddafi.

swissinfo.ch e agenzie

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