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L’esperto dell’ONU sollecita l’eliminazione dei pesticidi pericolosi

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Nel 2017 il governo svizzero ha adottato un piano d'azione per ridurre del 50% i rischi a lungo termine legati all'inquinamento del suolo e dell'acqua, affermando tuttavia che sarebbe difficile mantenere lo stesso livello di produzione alimentare se tutti i pesticidi fossero eliminati. Keystone / Tamas Soki

Due iniziative per limitare l'uso e la vendita di pesticidi in Svizzera sono in discussione al parlamento questa settimana. Indipendentemente dal risultato, il relatore speciale dell'ONU Baskut Tuncak ritiene che il dibattito su come regolare i pesticidi altamente pericolosi non si concluderà presto.

L’anno scorso si è scatenata una tempesta sull’industria mondiale dei pesticidi. Diverse cause contro la Monsanto, ora di proprietà della Bayer, hanno mandato in tilt le aziende dell’agrobusiness e contribuito alla fama sinistra dell’erbicida glifosato.

La consapevolezza dell’opinione pubblica in Svizzera cresce, anche in seguito alle segnalazioni di livelli eccessivi di pesticidi trovati nei corsi d’acqua e del loro potenziale impatto sull’ambiente e la salute, dalle api alla fertilità maschile.

Iniziative popolari sui pesticidi

L’iniziativa “Per una Svizzera senza pesticidi sintetici” mira a vietare l’uso di pesticidi in Svizzera e l’importazione di alimenti contenenti pesticidi.

L’iniziativa “Acqua potabile pulita e alimenti sani” mira a ridurre i sussidi diretti agli agricoltori che utilizzano pesticidi o antibiotici.

Il governo svizzero ha assunto una posizione ambigua e incoerente sulla regolamentazione dell’uso dei pesticidi. Da un lato, è stato criticato per i progressi più lenti del previsto nell’attuazione del piano d’azione per la riduzione dei pesticidi adottato nel 2017. D’altro canto, proprio la settimana scorsa il paese si è spinto oltre i suoi vicini europei, vietando 12 pesticidi contenenti clorpirifos e clorpirifos-metile.

In un’intervista con swissinfo.ch, Baskut Tuncak, incaricato dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite di esaminare l’impatto dei pesticidi sui diritti umani, offre le sue riflessioni su ciò che i governi e l’industria dovrebbero fare.

swissinfo.ch: Cosa la tiene sveglio di notte?

Baskut Tuncak: Ciò che mi preoccupa veramente è l’esposizione diffusa dei bambini durante i periodi sensibili di sviluppo e il fatto che le sostanze chimiche sono sempre più pericolose a livelli di esposizione sempre più bassi nel tempo. Tendenze sanitarie che vanno dal declino del numero di spermatozoi all’aumento dei tassi di cancro al seno sono sempre più associate all’esposizione a queste sostanze chimiche durante l’infanzia. Particolarmente preoccupante è il modo in cui le esposizioni chimiche multiple possono combinarsi e interagire tra loro per avere un impatto sulla salute.

Tuttavia, le poche valutazioni del rischio realizzate si concentrano sul rischio di esposizione a singole sostanze e non tengono conto dei diritti umani del bambino. Stiamo scoprendo tutti i tipi di effetti di queste sostanze chimiche sulla salute e questo sta cambiando il nostro modo di pensare alle malattie e alle disabilità che si sviluppano più avanti nella vita. Trovo che questa diffusa esposizione infantile sia molto preoccupante non solo per motivi scientifici, ma anche dal punto di vista dei valori, dei principi e dei diritti dei bambini che sono riconosciuti da quasi 200 paesi.

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Baskut Tuncak è stato nominato relatore speciale sulle implicazioni per i diritti umani di sostanze tossiche pericolose e rifiuti nel 2014. Il suo mandato è stato rinnovato nel 2017 per un periodo di tre anni. Baskut Tuncak

swissinfo.ch: Alcune aziende sostengono che i pesticidi non sono sicuri solo se utilizzati in modo improprio. Dov’è che la legge dovrebbe tracciare il confine tra i pesticidi che possono e non possono essere utilizzati in modo sicuro?

B.T.: L’Unione Europea ha stabilito che per alcune sostanze chimiche, i livelli di esposizione non possono essere valutati con precisione per alcuni utenti come gli agricoltori e che abbiamo bisogno di un approccio che riconosca l’incertezza sull’ampiezza dell’esposizione e le sue implicazioni. Il concetto di “uso sicuro” è una narrazione propria all’industria, che però non è applicabile nella pratica a vari tipi di sostanze, specialmente nei paesi in via di sviluppo, con limitate capacità di monitoraggio e applicazione delle norme sul loro uso.

Ciò ha portato ad un approccio più precauzionale in Europa. Alcune ricerche che ho fatto nel 2013 sulle differenze nel modo in cui gli Stati Uniti e l’Europa regolano i pesticidi, hanno indicato che c’erano circa 80 pesticidi vietati in Europa ma autorizzati per l’uso negli Stati Uniti. Tuttavia, come abbiamo visto nelle ultime settimane, alcuni stati degli Stati Uniti come la California stanno vietando pesticidi come il clorpirifos, che l’Europa invece non ha vietato. 

swissinfo.ch: Le normative sui pesticidi sono più deboli nei paesi in via di sviluppo?

B.T.: La legislazione è generalmente più debole e in alcuni paesi sembra che stia diventando ancora più debole. Ma quel che più preoccupa, è che non c’è la capacità adeguata per monitorare ciò che sta succedendo sul campo e per far rispettare la legge. Questo contribuisce enormemente all’impatto negativo dei pesticidi nei paesi in via di sviluppo.

Ad esempio, di recente mi sono recato in una grande piantagione di palme per la produzione di olio  in Sierra Leone. Nella valutazione ambientale effettuata sulla piantagione si legge semplicemente che saranno impiegati dei pesticidi. Tuttavia, non si dice quali pesticidi, che volume, quando saranno utilizzati e quali attrezzature di protezione e formazione sarebbero state richieste ai lavoratori.

+ Il dibattito in Svizzera sul glifosato

swissinfo.ch: Qual è la sua opinione sulla posizione di Syngenta, azienda agroalimentare con sede in Svizzera?

B.T.: Non sono pienamente soddisfatto delle argomentazioni di Syngenta sul perché non è possibile eliminare gradualmente alcuni pesticidi altamente pericolosi. Ma il problema non è solo Syngenta. Molte aziende si sono impegnate da anni ad abbandonare i pesticidi più pericolosi, però il loro impiego sta crescendo. Occorrono maggiori sforzi e investimenti in alternative più sicure, siano esse chimiche o organiche. Gli esperti della FAO hanno affermato che è possibile farlo, e a mio avviso è davvero ora che lo si faccia.

swissinfo.ch: Cosa dovrebbe fare il governo svizzero?

B.T.: Il governo svizzero dovrebbe essere più ambizioso a livello internazionale.

Attualmente l’ONU sta discutendo il futuro di un ampio accordo quadro sulla gestione dei prodotti chimici adottato più di dieci anni fa. L’opinione prevalente è che questo quadro non vincolante non funzioni. In particolare, non vi è alcuna responsabilità da parte dei governi in merito agli impegni assunti in questo contesto. Negli ultimi 13 anni non ha avuto un impatto significativo sulla graduale eliminazione dei pesticidi altamente pericolosi. 

La leadership svizzera è necessaria per contribuire alla creazione di un sistema che responsabilizza i Paesi e le imprese per i loro doveri e responsabilità in materia di sicurezza chimica, e per eliminare gradualmente le sostanze chimiche a diffusione globale. 

Sul piano interno, la Svizzera ha la capacità tecnica e finanziaria per sviluppare sistemi avanzati di produzione agricola che utilizzano alternative ai prodotti chimici pericolosi, che potrebbero ispirare altri paesi del mondo a seguire l’esempio. 

Pesticidi altamente pericolosi

L’Organizzazione mondiale della sanità definisce i pesticidi altamente pericolosi come pesticidi che, secondo la classificazione internazionale, presentano livelli particolarmente elevati di rischi acuti o cronici per la salute o l’ambiente.

Traduzione dall’inglese: Andrea Tognina

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