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Sì all’estradizione di Pizzolato, ora decide il governo Renzi

Wikimedia Commons

L’ex banchiere brasiliano deve scontare 12 anni di carcere in patria. Brasilia teme una ritorsione da parte italiana per il caso Battisti.

La Corte di Cassazione di Roma ha deciso che l’ex banchiere brasiliano Henrique Pizzolato, profugo della giustizia del suo paese, potrà essere estradato. Una sentenza che ribalta la decisione in prima istanza presa dalla Corte d’appello di Modena che aveva negato l’estradizione ritenendo che Pizzolato, che possiede anche la cittadinanza italiana, avrebbe corso il pericolo di essere torturato o assassinato in un penitenziario brasiliano. L’ultima parola passa al ministro della giustizia Andrea Orlando e bisognerà capire se da parte italiana peserà il ricordo della vicenda di Cesare Battisti, il terrorista a cui il Brasile ha concesso nel 2010 l’asilo politico negando la domanda di estradizione italiana. Del caso Battisti ha parlato nel suo intervento in aula il difensore di Pizzollato, sostenendo che l’Italia non avrebbe dovuto concedere l’estradizione, dato che il Brasile non ha fatto lo stesso con l’ex terrorista.

Pizzolato deve scontare una pena di 12 anni in patria per aver intascato mazzette e dirottato fondi del Banco do Brasil, istituto di credito pubblico di cui è stato per diversi anni direttore di marketing. Nel marzo del 2013, a processo ancora in corso, si è dato alla fuga ed è arrivato via Buenos Aires a casa di un cugino a Maranello, in provincia di Modena. Sostenendo che in un carcere brasiliano la sua vita correrebbe pericolo, è stato liberato in primo grado.

Appena saputo la decisisione della Corte di Cassazione si è presentato ai carabinieri che lo hanno arrestato di nuovo. Ora spetta al governo Renzi decidere la convalida o meno dell’estradizione. Nel 2010, a causa dell’affaire Battisti, i rapporti fra Roma e Brasilia entrarono in una profonda crisi. I media brasiliani ritengono che Pizzolato verrà estradato per evitare un nuovo strappo diplomatico e ulteriori ritorsioni in futuro, ricordando che ci sono oggi 187 richieste d’estradizione pendenti di cittadini italiani in Brasile a fronte di s29 richieste di brasiliani fermati in Italia.

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