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Sébastien Buemi, un pilota pieno di promesse

Sébastien Buemi sarà di nuovo al volante della Toro Rosso Keystone

Malgrado qualche difficoltà a metà campionato, Sébastien Buemi non ha mancato di farsi notare al volante della sua Toro Rosso sui circuiti della Formula 1. Il giovane pilota è piuttosto soddisfatto. Intervista.

Sedicesimo nella classifica piloti con 6 punti, il giovane pilota vodese – appena 21 anni – ha recentemente confermato il suo impegno con la scuderia di Faenza: nel 2010 correrà dunque al volante della Toro Rosso.

Giunto settimo lo scorso mese di marzo al Gran premio d’Australia – la sua prima corsa – , un mese dopo a Shangai si è aggiudicato l’ottavo posto. A causa di una vettura poco competitiva, Sébastien Buemi è poi sparito dalle luci della ribalta per 12 Gran Premi, durante i quali non ha marcato un solo punto. Rieccolo però a fine stagione, con il settimo posto in Brasile e l’ottavo a Abu Dabi.

swissinfo.ch: Come valuta i suoi risultati in questa sua prima stagione in Formula 1?

Sébastien Buemi: E’ stata una buona stagione, caratterizzata da aspetti positivi e da altri negativi. Tutto sommato sono complessivamente soddisfatto. Conquistare un sesto posto con l’auto che mi era stata data, è stato un buon risultato.

swissinfo.ch: La stagione è iniziata con il botto e si è conclusa con il botto. Ma che cosa è successo nell’intervallo?

S.B.: Rivaleggiare con le altre scuderie non è impresa facile. Il nostro budget era il più piccolo del campionato, dunque nessuna speranza di poter usare i doppi diffusori (accessori posti sulla parte posteriore della vettura che consento di migliorare l’adesione sull’asfalto e che sono stati già utilizzati da Brawn, Williams e Toyota, ndr) la cui mancanza ci ha penalizzati. Abbiamo potuto fare capo alla nuova versione del diffusore soltanto per le ultime tre gare e i risultati, dopo il Gran Premio del Giappone, non si sono fatti attendere.

Dover fare i conti con una serie di difficoltà a metà stagione, è stato un vero peccato. Ciononostante abbiamo continuato a lottare e tutto il team tecnico ha svolto un enorme lavoro per sviluppare quei pezzi che a fine stagione hanno poi messo le ali alle nostre monoposto.

La Formula 1 è fatta anche di incognite e imprevisti. Certe auto sono più rapide di altre. Quando siamo stati confrontati con un problema, ci siamo dati da fare per risolverlo. Continueremo così per iniziare la stagione 2010 con una vettura competitiva.

swissinfo.ch: Lei sembra voler affermare che il dominio di Brawn è stato nettamente influenzato dall’impiego del doppio diffusore?

S.B.: Brawn ha iniziato la stagione con un’auto molto più competitiva rispetto ad altre scuderie. Ha così ottenuto moltissimi punti sin dai primi Gran Premi. La scuderia britannica ha inoltre ben gestito l’intera stazione. Tuttavia il vantaggio conquistato all’inizio dell’anno era troppo importante per consentite a Red Bull una possibile rimonta. Senza la questione del doppio diffusore, Red Bull avrebbe tranquillamente vinto il campionato.

swissinfo.ch: Dopo questa prima stagione, il suo sguardo sulla Formula 1 è cambiato?

S.B.: Dire di sì, è stato leggermente diverso da come me l’ ero immaginata. Non mi sarei mai aspettato che nel bel mezzo di una stagione potessero prodursi degli sviluppi decisivi sulle auto. E non mi sarei neppure aspettato che il tempo passasse così velocemente tra una corsa e l’altra. Durante i fine settimana dedicati alle competizioni, il tempo per prepararsi è insufficiente.

In teoria i piloti hanno a disposizione 4 ore di allenamento libero su ogni circuito; sembra relativamente lungo, ma in pratica non lo è affatto. I piloti sono infatti costretti a spingere al 100% per fare andare al massimo il motore e scongiurare così posizioni meno favorevoli. Occorre inoltre scegliere i pneumatici giusti e prestare attenzione ad una moltitudine di piccoli dettagli. Visto da fuori, le persone non realizzano la mole di lavoro.

swissinfo.ch: Il pilota Sébastien Buemi è cambiato nel corso della stagione?

S.B.: Difficile dire in quale misura si siano prodotti dei cambiamenti poiché si tratta di un processo che richiede tempo. Ora conosco tutti i circuiti e tutti i piloti, per cui mi sembra tutto più normale.

Non credo, tuttavia, di avere cambiato il mio stile di guida. Con l’auto sono piuttosto dolce, non ho mai avuto problemi né con i pneumatici, né con il resto dell’equipaggiamento. Ciò che conta è trovare il giusto equilibrio tra una guida offensiva e l’usura delle gomme. Sarà particolarmente importante l’anno prossimo con l’introduzione delle nuove regole: obbligo del pieno di carburante per tutta la corsa.

Finiti le pause per aggiungere carburante, consentite solo per cambiare le gomme. All’inizio le vetture saranno inevitabilmente molto cariche, incidendo dunque sui pneumatici e sui freni. E’ infatti molto diverso guidare un’auto che pesa 800 kg rispetto ad una che ne pesa 650. Non sarà facile, cambiare lo stile di guida sarà dunque necessario.

swissinfo.ch: Descritta così, la vita del pilota sembra una corvée. Che ne è della vita mondana a contatto con le celebrità?

S.B. (risata) Non è come se lo immagina, purtroppo. Abbiamo poco tempo da dedicare alle parentesi glamour. La maggior parte del nostro tempo la trascorriamo in allenamenti intensivi per essere fisicamente ai massimi livelli per affrontare una corsa. Dovete tenere presente che nell’abitacolo le temperature possono raggiungere i 50-60 gradi.

Quando si gareggia, non c’è spazio per le mondanità. E anche al di fuori delle competizioni, il tempo è riservato alle discussioni e alle valutazioni con l’intera scuderia. Ora sono in Svizzera per trascorrere un po’ di tempo con la mia famiglia e per godermi un po’ di riposto prima di scaldare nuovamente i motori.

Simon Bradley, swissinfo.ch
(traduzione dall’inglese Françoise Gehring)

Pilota di Formula 1 dal 2009, Sébastien Buemi è nato a Aigle (canton Vaud) il 31 ottobre 1988. Vive a Manama (Bahreïn). Attualmente è alla guida della scuderia di Faenza Toro Rosso di Formula 1.

Buemi ha molti fans anche in Italia, soprattutto nella città d’origine di suo nonno, Novara di Sicilia in provincia di Messina.

Ha iniziato a correre nella categoria karting a partire dal 1994, prima di passare alle Formule BMW ADAC (secondo nel 2005), F3-Euroseries (secondo nel 2007), A1GP e GP2-Series (secondo in Asia nel 2008).

Toro Rosso è il nome di una scuderia italiana di Formula 1 con sede a Faenza, erede della Minardi dopo l’acquisto da parte dell’azienda austriaca Red Bull, che ha esordito nella stagione 2006.

Con la nuova stagione le auto saranno dotate del Il doppio diffusore, soluzione che ha consentito ad alcune scuderie di volare a inizio stagione. Questo componente, che assicura un sensibile vantaggio prestazionale, farà il suo debutto anche sulla STR4. I tecnici del team di Faenza sperano così di poter ottenere dei risultati migliori.

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