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Russia: nuova indagine Navalny, “ecco le prove dell’avvelenamento”

Alexei Navalny era stato ricoverato all'ospedale per le emergenze numero 1 di Omsk (nella foto) il 20 agosto 2020. Keystone/AP/EVGENIY SOFIYCHUK sda-ats

(Keystone-ATS) Lo staff di Alexei Navalny ha pubblicato una nuova indagine sul sito dell’oppositore in cui sostiene di aver trovato le prove dell’avvelenamento dello scorso agosto.

I legali di Navalny sono infatti riusciti a ottenere prima una copia della sua cartella clinica – fotografandola presso l’archivio dell’ospedale a Omsk, dove fu curato, in modo “non ufficiale” – e poi la cartella clinica “vera e propria” attraverso canali ufficiali. In questo caso manca un dato chiave, ovvero l’analisi sul livello della colinesterasi, che proverebbe l’avvelenamento da organofosfati, il gruppo a cui appartengono i composti al nervino come il Novichok.

“Abbiamo compilato una tabella di incongruenze in modo da sapere esattamente cosa è stato aggiunto alla versione ufficiale e cosa è stato rimosso dalla versione non ufficiale”, si legge sul sito di Navalny.

“Gran parte dei cambiamenti sono minimi. È strano che ci siano, perché la cartella clinica è stata nell’archivio per molto tempo e dovrebbe essere già in perfette ‘condizioni finali’. In entrambe le versioni, secondo i medici, ci sono già abbastanza dati per fare una diagnosi con piena fiducia: avvelenamento da organofosfati. Tutte le conclusioni sul metabolismo, la pancreatite e altri disturbi naturali della salute sono assurde. Non è nemmeno chiaro perché vengano considerate. Ma la cosa più importante è diversa. Nella versione che ci è stata rilasciata ufficialmente manca un documento molto importante”, sostengono gli alleati di Navalny.

“Si tratta di un esame biochimico del sangue di Navalny dell’Istituto di ricerca Sklifosovsky. I truffatori di Omsk lo hanno semplicemente scartato, ce lo hanno nascosto, come se non fosse mai esistito. Ma l’analisi c’era ed è stata registrata una diminuzione critica del livello di colinesterasi. Questo, insieme ad altri sintomi descritti nella cartella clinica, conferma la diagnosi di avvelenamento con inibitori della colinesterasi nel 100% dei casi. La data delle analisi è il 25 agosto 2020. Cioè dopo che Alexei è stato dimesso e il giorno dopo che la clinica Charité di Berlino ha annunciato che Navalny era stato avvelenato. In pratica gli specialisti russi hanno condotto esattamente lo stesso studio e hanno trovato la stessa cosa”, accusa lo staff dell’oppositore in carcere.

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