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Road pricing: in Svizzera il cammino è ancora lungo

Ginevra, Losanna e Zurigo sono le agglomerazioni più saturate dal traffico in Svizzera Keystone

Gli abitanti di Stoccolma votano domenica sull'introduzione definitiva del pedaggio stradale urbano. Altre città europee lo applicano già da anni. In Svizzera ci si sta pensando.

Il dipartimento federale dei trasporti sta preparando il terreno. Un’eventuale introduzione richiederà comunque ancora tempo per ragioni tecniche e politiche: è tra l’altro necessaria una modifica costituzionale.

Anche in Svizzera potrebbe venir introdotto presto il cosidetto Road pricing, ossia il pedaggio stradale urbano. La discussione si va facendo intensa e si guarda con interesse a quanto avviene all’estero.

Diversi modelli di Road pricing vengono già impiegati da alcuni anni a Singapore, Londra o Oslo. A Copenhagen l’introduzione è già stata praticamente decisa. A Stoccolma, la popolazione è chiamata ad esprimersi questo fine settimana sulla proposta di applicare definitivamente il pedaggio stradale urbano, introdotto finora a titolo sperimentale.

In vista della decisione che verrà adottata tra qualche giorno dalla capitale svedese, l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) e l’Ufficio federale delle strade (USTRA) hanno fatto venerdì il punto sulla realizzabilità tecnico-giuridica di un simile progetto sul territorio elvetico.

Soluzione ai problemi di viabilità nelle città

Le esperienze positive maturate all’estero hanno ravvivato negli ultimi anni la discussione anche in Svizzera. In diversi interventi parlamentari il governo è stato incaricato di procedere ai necessari accertamenti legali e tecnici in vista dell’eventuale introduzione di questo pedaggio.

Secondo la Costituzione federale, l’uso delle strade pubbliche è esente da tasse, ma il parlamento può autorizzare deroghe. Finora l’unico caso è quello della galleria stradale del Gran San Bernardo, hanno ricordato i responsabili di ARE e USTRA in una conferenza stampa tenuta a Berna.

Il Consiglio federale riconosce nel Road pricing un approccio interessante per la risoluzione dei problemi di traffico nelle città e negli agglomerati. In queste aree, stando a sondaggi effettuati dal Dipartimento dell’ambiente, si concentrano infatti i problemi di viabilità, con l’85-90% di tutti gli ingorghi registrati sulla rete stradale.

Modifica costituzionale necessaria

Da un esame giuridico svolto dall’Ufficio federale di giustizia (UFG) emerge che l’adozione del Road pricing in queste zone eluderebbe tuttavia la competenza del Parlamento a rilasciare autorizzazioni.

L’introduzione di tasse sull’uso delle strade, in questa forma, presuppone un emendamento costituzionale come fu il caso per la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) e il contrassegno autostradale.

Attualmente si sta valutando in modo approfondito quali adeguamenti e quali altre misure si renderebbero necessarie per l’attuazione di progetti di Road pricing.

Su incarico del governo, l’ARE sta preparando un rapporto, mentre l’USTRA sta studiando l’introduzione di tasse sul traffico orientate all’utenza, sia per il trasporto pubblico che privato, allo scopo di influenzare la domanda di mobilità.

Bilancio positivo a Stoccolma

Per quanto concerne Stoccolma, il bilancio del sistema di pedaggio urbano è positivo: il traffico in città è diminuito del 23%, la concentrazione di polveri fini del 13% e quella degli idrocarburi del 14%.

La maggioranza degli abitanti, all’inizio scettici, è ora favorevole alla tassa. L’esperienza pilota si è conclusa il 31 luglio e domenca i 750 000 elettori della capitale svedese dovranno decidere se applicare definitivamente il Road pricing.

Sulla base di questi esempi, l’Associazione Traffico e Ambiente (ATA) propone di fare un esperimento pilota anche in Svizzera. Il Touring Club Svizzero (TCS) è contrario e chiede a Berna una politica chiara. Secondo uno studio congiunto fatto da USTRA e dall’Associazione svizzera degli ingegneri del traffico (SVI), “se presentata in veste adeguata”, l’idea del pedaggio riscuoterebbe consensi a livello politico.

Incertezze tra la popolazione

Stando a un sondaggio fatto nel febbraio di un anno fa dall’istituto demoscopico gfs di Zurigo (nella Svizzera tedesca e romanda), poco più di un quarto degli svizzeri appoggia l’introduzione del “road pricing”.

A favore si è espresso il 29% delle donne e il 26% degli uomini, mentre il tasso di contrari è risultato del 30% fra le donne e del 38,5% fra gli uomini. Il 30% degli intervistati si era detto indeciso.

swissinfo e agenzie

Secondo uno studio condotto nel gennaio scorso dall’Ufficio federale delle strade (USTRA) potrebbero essere presi in considerazione 4 modelli di road pricing per le autostrade e per le regioni urbane in Svizzera.

La prima – il cosiddetto “pricing legato ad un’opera” – è quella di riscuotere una tassa di transito per una determinata opera stradale: potrebbe ad esempio essere applicata alla galleria del San Gottardo.

Il secondo esempio è quello della creazione di corsie speciali soggette a tassa per evitare code e ingorghi in tratti autostradali trafficati (“value pricing”), applicabile ad esempio al troncone Augst-Basilea.

Il “pricing per zone” – nell’agglomerato di Zurigo – comporterebbe la suddivisione della città o dell’agglomerato in singole zone soggette a tassa.

L’ultima variante è quella del “pricing di rete”, ovvero l’introduzione, su tutto il territorio nazionale, di una tassa commisurata ai chilometri percorsi per le automobili.

Tramite il Road pricing, pedaggio stradale urbano, le autorità possono imporre una tassa sull’utilizzazione delle strade nei centri urbani.

Lo scopo principale è di ridurre il traffico e l’inquinamento atmosferico e sonoro. I soldi raccolti vengono impiegati per potenziare i servizi di trasporti pubblici.

Il Road pricing è già stato introdotto a Oslo (1990), Singapore (1994) e Londra (2003).

Primi testi hanno dato risultati considerati positivi a Stoccolma. Progetti sono discussi anche a Milano.

In Svizzera non è stato introdotto finora un pedaggio stradale urbano. Le autorità applicano invece un contrassegno autostradale annuo sulle automobili e una tassa sugli automezzi pesanti, commiserata ai chilometri e al tonnellaggio.

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