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Rintracciare i ciberpedofili grazie alle carte di credito

Le prove dei delitti reperiti nel quadro dell'operazione Mikado sono state conservate Keystone

La giustizia tedesca ha recentemente identificato 322 presunti pedofili grazie agli istituti che gestiscono le carte di credito. Un'azione che potrebbe far scuola anche in Svizzera.

La sacrosanta protezione dei dati non si applica infatti nei casi di sospetti di pornografia infantile, spiegano gli esperti.

Secondo l’incaricato federale della protezione dei dati Hanspeter Thür, è auspicabile che una verifica generale delle carte da credito sul modello tedesco sia utilizzata anche in Svizzera. “Parto dal principio che lo si farebbe per tentare di eliminare quest’immonda pornografia infantile”, ha dichiarato.

Dal punto di vista della protezioni dei dati non ci sarebbero problemi particolari, ha aggiunto, visto che si tratta di delitti penali.

Membro del Ministero pubblico del semi-cantone di Basilea-Città, Markus Melzl è pure favorevole a questa soluzione. “Tutto ciò che contribuisce alla lotta contro la pornografia infantile è benvenuto. Occorre tuttavia tenere conto delle considerazioni relative alla protezione dei dati”, rileva.

Diritti rispettati

Le autorità tedesche hanno esaminato 22 milioni di carte di credito. L’obiettivo era quello di determinare se i loro detentori avessero scaricato del materiale pedopornografico da internet. Sono state così smascherate 322 persone.

Gli investigatori sono risaliti fino ai detentori delle carte decriptando delle transazioni bancarie su internet. Hanno così richiesto agli istituti delle carte di credito di segnalare tutti i pagamenti di 77.99 dollari effettuati a favore del conto bancario di un sito a carattere pedofilo sorvegliato per l’occasione.

I diritti della grande maggioranza dei clienti sono stati preservati, visto che i dati relativi alle carte non sono stati controllati dalla polizia ma dalle società di emissione. “Tutti coloro che non avevano niente a che fare con l’importo e con il conto in questione non sono stati né controllati né registrati”, spiega Hanspeter Thür.

Possibile anche in Svizzera

I cantoni hanno accolto positivamente l’esperienza tedesca. Roger Schneeberger, segretario della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia(CCDGP), ha definito molto buona l’idea di controllare tutte le carte di credito ed ha ammesso che “in Germania delle persone coraggiose hanno ottenuto qualcosa”.

La competente commissione della CCDGP intende ora verificare con le istanze federali se una tale procedura possa essere applicata anche in Svizzera.

Secondo Hanspeter Thür, una verifica globale di tutti i clienti di carte di credito nella Confederazione è immaginabile. Precenti azioni contro la pornografia infantile su internet si erano svolte sulla base di un approccio simile.

Generis, grande operazione

Dal 2002, le autorità cantonali e federali hanno aperto inchieste contro più di 1500 persone che avevano fatto uso di questo tipo di pornografia attraverso internet. Questa gente era stata rintracciata in seguito a due gigantesche operazioni (denominate Genesis e Falcon). Più della metà degli incriminati erano stati condannati.

Finora la procedura consisteva nel registrare tutti i contatti con siti di pornografia infantile in un determinato lasso di tempo. Questo metodo permetteva di rintracciare gli indirizzi IP degli ordinatori che avevano consultato il sito.

In occasione dell’operazione Genesis nel 2002, le autorità americane avevano sorvegliato un sito pornografico per poi trasferire le informazioni agli investigatori dei diversi paesi da dove provenivano i clienti.

Genesis è stata la più grande operazione del genere mai tenutasi in Svizzera. In totale erano state interrogate 1092 persone mentre 2000 computer e 35’000 dischi duri erano stati sequestrati. Malgrado questo successo la battaglia contro la pornografia infantile è lungi dall’essere finita.

swissinfo, Renat Künzi e Roger Delle
(traduzione: swissinfo, Marzio Pescia)

Il servizio di coordinazione per la lotta contro la criminalità su internet (SCOCI) è il punto di contatto principale in Svizzera per chi vuole segnalare l’esistenza di siti sospetti.

Dopo un primo esame, lo SCOCI trasmette le informazioni ricevute alle autorità penali competenti, in Svizzera e all’estero.

Il servizio di coordinazione è pure incaricato di ricercare contenuti illeciti su internet e procede ad analisi approfondite riguardo alla cibercriminalità.

In qualità di servizio nazionale, lo SCOCI è l’interlocutore privilegiato per i servizi esteri che esercitano una funzione analoga.

La maggioranza delle 322 persone sospettate hanno riconosciuto i fatti. Nel 10% dei casi si tratta di recidivi.

I sospetti vivono tutti in Germania e, in gran parte, sono uomini celibi che vivono da soli e godono di una buona situazione sociale. Gli investigatori hanno inseguito le loro tracce fino nelle Filippine.

In agosto 2006 in Svizzera circolavano circa 3.7 milioni di carte di credito.

Il mercato svizzero è nelle mani di quattro società: Mastercard, Visa, American Express e Diners Club. Un ruolo molto importante spetta pure agli istituti emettori, in primo luogo le banche.

Nel 2005 la cifra d’affari delle carte di credito in Svizzera ha superato i 21.1 miliardi di franchi.

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