Riciclaggio: 2'367 segnalazioni in Svizzera, 82'000 in Italia
Come spiegare questo divario tra Svizzera e Italia, tenuto conto del ruolo sostanzialmente diverso delle due piazze finanziarie? Tvsvizzera.it lo ha chiesto a tre esperti dei due paesi.
La Svizzera si è dotata negli ultimi anni di una dettagliata legislazione antiriciclaggio, uniformandosi agli standard vigenti a livello internazionale, ma i rischi di reati economici e finanziari legati a capitali provenienti dall’estero restano elevati. Lo ha denunciato in aprile la stessa FINMA, l’autorità di vigilanza federale sui mercati finanziari che aveva individuato 14 società operanti nella Confederazione su cui si erano concentrate le attenzioni per il sistema di controlli interni ritenuto inadeguato. Ma c’è anche un dato che può suscitare qualche dubbio.
L’anno scorso all’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS) della polizia federale sono giunte 2'367 segnalazioni sospette da intermediari finanziari (in aumento del 35 per cento rispetto l'anno precedente) mentre nello stesso periodo la Banca d’Italia ha ricevuto 82'428 comunicazioni.
Un divario che può lasciare perplessi, alla luce soprattutto della differente rilevanza, in termini qualitativi e quantitativi, tra le due piazze finanziarie e su cui abbiamo chiesto il parere a Gian Gaetano Bellavia, commercialista e consulente della Procura di Milano per le inchieste finanziarie, Fabio Tasso, capo della sezione reati finanziari della polizia ticinese e Paolo Bernasconi, avvocato e esperto di diritto economico e finanziario.
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