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“Trump in netto vantaggio su Biden”

Trump e lo sfidante Biden
Gli utenti di internet negli Stati Uniti sembrano di gran lunga più interessati a Donald Trump che non a Joe Biden. Keystone/Rsi

Una ricerca svizzera sui comportamento online degli utenti americani prevede una vittoria del presidente in carica contro Joe Biden il 3 novembre prossimo.

Gli utenti di internet negli Stati Uniti sembrano di gran lunga più interessati a Donald Trump che non a Joe Biden: fattore che lascia presumere un netto vantaggio del presidente in carica sullo sfidante democratico alle elezioni del 3 novembre. Lo rileva uno studioCollegamento esterno sui comportamenti online condotto dall’Università di Neuchâtel in collaborazione con l’Istituto per la ricerca applicata in argomentazione (IFAA) di Berna. Lo stesso team, nel 2016 – contro tutti i pronostici – aveva predetto la vittoria di Trump su Hillary Clinton.

“Il livello di interesse degli utenti per Trump è cinque volte superiore a quello per Biden”

Per tastare il polso dell’elettorato americano, gli specialisti elvetici si sono basati su elementi quali i post sui social network o le ricerche effettuate dagli utenti sui motori di ricerca. I risultati mostrano che “il livello di interesse degli utenti per il presidente è ben cinque volte superiore a quello per Biden”, affermano gli esperti Jacques Savoy, Loris Schmid e Christoph Glauser, osservando che “Trump ricorre alle emozioni come la paura e la rabbia. I tweet di Biden insistono sui valori morali e criticano le azioni dell’amministrazione Trump durante la pandemia”.

La campagna elettorale del candidato democratico “non è mai riuscita a spiccare il volo durante l’estate”, constatano i ricercatori svizzeri. Dall’altra parte, invece, “Trump è riuscito a catturare l’attenzione degli internauti, sorprendentemente anche durante le proteste legate al movimento Black Lives Matter”.

L’attuale inquilino della Casa Bianca, come è noto, twitta con molta frequenza: in media, 37 volte al giorno, contro le 14 di Biden. Inoltre, i suoi tweet contengono più spesso riferimenti ad altri account (4,4 % contro 0,4 % per Biden) e meno link. Il suo staff ne ritwitta in media uno su dieci. “La ripetizione di un messaggio, anche se falso, permette di raggiungere l’obiettivo”, affermano i ricercatori, citando il caso della credibilità del New York Times: “A forza di sostenere che pubblica fake news, solo l’8% dei repubblicani considera questo giornale attendibile”.

“Trump ricorre alle emozioni. Biden insiste sui valori morali”

Osservando lo stile, emerge che la retorica del presidente trasmette più “certezze” e ricorre più spesso ad aggettivi che esprimono grandezza, quali “enorme”, “incredibile”, “fantastico”. Rispetto ai contenuti, invece, gli esperti di Neuchâtel e Berna rilevano che i tweet di Trump parlano più di polizia (il 5,6% in agosto) che di Covid-19 (il 3% contro il 13,8% dello sfidante).

“Se la campagna dovesse svolgersi solo online – conclude la ricerca – i tre esperti prevederebbero una nuova vittoria di Trump”. Senza contare che la dimensione virtuale, nell’anno della pandemia, ha avuto un peso senza precedenti anche sulla politica.

Nel servizio del telegiornale si parla del continuo confronto a distanza tra i due candidati.

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tvsvizzera.it/fra con RSI

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