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Dopo gli esopianeti, ecco anche la prima esoluna

Due astronomi statunitensi hanno forse scoperto la prima luna al di fuori del nostro sistema solare.

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Dalle prime scoperte degli astronomi svizzeri Michel Mayor e Didier Queloz, dell’Osservatorio di Ginevra, dalla metà degli anni ’90 ad oggi il numero di esopianeti conosciuti è cresciuto in maniera esponenziale. Gli scienziati ne hanno individuati quasi 4’000.

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Finora però non era mai stata individuata una esoluna. A ‘intercettarla’ sono stati due astronomi della Columbia University, Alex Teachey e David Kipping, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista Science Advances.

Per le loro osservazioni hanno utilizzato i dati del telescopio spaziale Hubble, dell’agenzia spaziale americana Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e del cacciatore di pianeti Kepler, della Nasa.

I ricercatori sono partiti dai dati relativi al pianeta Kepler-1625b, scoperto dal telescopio Kepler e delle dimensioni di Giove. Osservando per 40 ore il transito del pianeta davanti alla sua stella, Teachey e Kipping hanno scoperto una riduzione della luminosità ed effetti gravitazionali che suggeriscono la presenza di una luna. Quest’ultima, per esempio, altererebbe il momento di inizio del transito.

Circa tre ore e mezzo dopo il transito di Kepler-1625b, il telescopio Hubble ha registrato un secondo calo di lucentezza della stella, un oscuramento indicativo di una Luna “che si trascina dietro al pianeta come un cane segue il suo padrone al guinzaglio”, ha osservato Kipping. Inoltre, il passaggio di Kepler-1625b è avvenuto circa 80 minuti prima del previsto, un fattore che suggerisce variazioni dei tempi di transito, la prima condizione che gli studiosi hanno cercato per la conferma della presenza di esolune. Per cui la Luna di Kepler-1625b potrebbe davvero diventare la prima esoluna conosciuta.

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