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Riaperta al pubblico la cattedrale di Coira

La più vecchia sede vescovile a nord delle Alpi ha riacquistato la bellezza di un tempo Keystone

Domenica, con una cerimonia durata due ore, la cattedrale di Coira è stata ufficialmente riaperta al pubblico dopo sette anni di restauri.

La cattedrale dedicata a Maria Assunta ha più di 700 anni ed è uno dei monumenti più importanti della storia religiosa elvetica. Il restauro è costato 23 milioni di franchi.

Nel corso di una messa aperta da letture in tedesco, italiano e romancio (le tre lingue ufficiali del canton Grigioni), il nuovo vescovo Vitus Huonder e il suo predecessore Amedeo Grab hanno consacrato il nuovo altare in marmo.

Grab ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato ai lavori e a chi li ha finanziati.

Alla cerimonia hanno preso parte anche il nunzio apostolico per la Svizzera Francesco Canalini, il vescovo di San Gallo Markus Büchel e il vescovo ausiliario di Zurigo Paul Vollmar, oltre all’abate del monastero di Disentis Daniel Schönbächler e quello del monastero di Einsiedeln Markus Werlen e a rappresentanti dei governi dei cantoni sottoposti alla diocesi di Coira (Glarona, Nidvaldo, Obvaldo, Svitto, Uri e Zurigo), la più grande del paese.

Assente invece il vescovo di Vaduz ed ex vescovo di Coira Wolfgang Haas, che durante il suo mandato decennale aveva profondamente diviso la diocesi.

Antico splendore

La cattedrale di Coira, la più vecchia sede vescovile del nord delle Alpi, torna restaurata al pubblico e ai fedeli dopo sette anni di lavori alla veneranda età di oltre sette secoli.

Complessivamente l’opera di conservazione e rinnovamento più importante mai realizzata sul monumento religioso è costata 23 milioni di franchi.

Compresi i tempi di progettazione, il lavoro si è esteso per dieci anni e ha riportato l’edificio, uno dei maggiori monumenti culturali della Svizzera, nelle condizioni degli anni 1920.

Principio guida dei lavori, diretti dalla coppia di architetti grigionesi Rudolf Fontana e Gioni Signorell e eseguiti da oltre 85 imprese, è stata la valorizzazione di tutte le “tracce della storia” della chiesa.

Dall’altare maggiore…

Nella prima tappa dei lavori, iniziata nel 2001, è stato restaurato l’altare maggiore tardogotico.

La navata centrale, le cappelle laterali sud, la cappella di San Lucio e la cappella di San Lorenzo, nonché il campanile e il tabernacolo sono stati sottoposti ad interventi di pulizia e di conservazione.

Verso la fine del 2006 nella cappella laterale nord ovest sono stati restaurati i dipinti murali in stile gotico che risalgono all’epoca del “Waltensburger e Rhäzünser Meister”.

Sono stati ripristinati anche i dipinti del Seicento sulla volta della navata laterale nord e gli ornamenti in stucco della cripta posteriore che risalgono al 1730.

Pure la griglia in ferro del tabernacolo tardogotico e l’inferriata della cappella di San Lorenzo del 1611 risplendono nuovamente nella loro originaria varietà di colori.

…agli impianti tecnici

Dopo essere stati sottoposti ad interventi di conservazione, i banchi del coro di stile gotico e tardogotico in legno di quercia sono stati collocati nuovamente nel presbiterio, dove erano stati spostati dalla navata centrale est nel 1852.

Le quattro alzate barocche dell’altare laterale sono state risanate e si trovano di nuovo nella cattedrale.

L’impostazione nuova più complessa è costituita dal primo organo a due torri e 41 registri unitamente alla cantoria. Per preservare i ritrovamenti archeologici, la cassa dell’organo in legno di sorbo scuro è stata posta su una piastra d’acciaio.

Nel 2007 si è proceduto alla terza ed ultima tappa, durante la quale sono stati disposti i banchi nella navata, collocati i nuovi luoghi liturgici e accordati i due organi.

swissinfo e agenzie

Circa i due terzi dei costi sono stati coperti con mezzi propri e donazioni da privati e ambienti vicini alla Chiesa cattolica.

Al terzo rimanente hanno partecipato la Confederazione, il Cantone e la città di Coira.

Il canonico Christoph Casetti si è detto “impressionato” dal successo della raccolta di fondi, che a suo avviso prova la “grande forza simbolica” della cattedrale.

Oltre ai Grigioni, la diocesi più estesa della Svizzera comprende i cantoni di Glarona, Nidvaldo, Obvaldo, Svitto, Uri, nonché Zurigo per una popolazione complessiva di 1,7 milioni di abitanti, di cui circa 700 000 cattolici.

Secondo la tradizione locale il primo vescovo di Coira fu San Lucio, prestigioso re bretone, morto martire a Coira attorno al 176 e le cui reliquie sono conservate nella cattedrale.

San Lucio è del resto il patrono della diocesi. Le terre amministrate da Coira hanno conosciuto secoli assai turbolenti, durante le lotte di emancipazione dei Confederati nei secoli XIV e XV, e soprattutto durante e per decenni dopo la Riforma.

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