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Restrizioni in Svizzera, ondata di cancellazioni negli alberghi

L aeroporto di Ginevra.
Sempre più complicato atterrare in Svizzera. Keystone / Salvatore Di Nolfi

Aumenta ogni giorno il numero dei paesi ritenuti da Berna a rischio sanitario, in arrivo dai quali ai viaggiatori vengono imposte restrizioni (tampone negativo e quarantena obbligatoria di dieci giorni).

Da martedì, in seguito alla diffusione a livello globale della variante Omicron del coronavirus, Nigeria, Portogallo, Giappone e Canada sono stati aggiunti alla lista pubblicata nelle ultime 24 ore dall’Ufficio federale di sanità pubblica (Ufsp), che annovera ormai 23 Stati ed è inesorabilmente destinata a lievitare nelle prossime settimane.  

Una situazione vista con estrema preoccupazione dagli operatori turistici, in particolare quelli dei comprensori sciistici delle rinomate località alpine che si apprestavano ad aprire la stagione invernale.

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Si sta infatti assistendo a un’ondata di cancellazioni, soprattutto da parte dei numerosi turisti britannici, toccati dalle recenti restrizioni all’entrata nella Confederazione. “Negli ultimi giorni il ramo alberghiero ha subito un crollo delle prenotazioni in conseguenza del deterioramento della situazione epidemiologica”, ha osservato l’associazione di categoria, sottolineando il fatto che gli annullamenti hanno raggiunto il 100% anche per la clientela belga e olandese.

HotellerieSuisse, che invita i politici ad adottare misure per evitare nuovi confinamenti e prorogare gli aiuti a un settore in difficoltà dall’inizio della pandemia, chiede in particolare “provvedimenti uniformi” in tutto il paese poiché “l’esperienza ha dimostrato che le iniziative cantonali non riescono a raggiungere i loro obiettivi”.  

In queste ore anche l’ex presidente del Partito di centro PPD, Christophe Darbellay, ha criticato la quarantena imposta ai viaggiatori provenienti dall’estero, bollata come “una reazione esagerata” e “un duro colpo per il turismo”.

L’attuale consigliere di Stato vallesano è dell’idea che queste restrizioni “debbano essere corrette il più rapidamente possibile” e che esistano altri strumenti, come il pass sanitario e il test PCR, per assicurare in modo adeguato l’ingresso Svizzera.  

Da parte sua il governo federale, che nel fine settimana era intervenuto per inasprire le condizioni di accesso nella Confederazione, tiene martedì pomeriggio una seduta straordinaria sulla crisi sanitaria dalla quale sono attese parecchie novità.  


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