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Donald Trump accetta di incontrare Kim Jong-un

Il presidente statunitense Donald Trump ha accettato di incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un. Una svolta sorprendente dopo un periodo di tensione fra i due paesi. 

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Impensabile fino a qualche settimana fa, l’incontro potrebbe avvenire prima di maggio, dopo mesi durante i quali le tensioni tra Washington e Pyongyang si sono intensificate a causa dei programmi nucleari e balistici nordcoreani. 

L’annuncio è stato dato dal consulente per la sicurezza nazionale sudcoreano Chung Eui-Yong, che ha recentemente avuto dei colloqui con i due leader. 

Schermo con volto di Trump e Kim, donna con ombrello
Dopo la pioggia arriva il sereno? Keystone

In un breve discorso alla Casa Bianca, Chung ha indicato che Kim ha promesso di impegnarsi per la denuclearizzazione e di astenersi da effettuare ulteriori test missilistici. Una svolta clamorosa per il regime che fino ad oggi non aveva mai accennato di voler scendere a compromessi sul suo programma atomico.

“Il leader nordcoreano ha inoltre espresso il desidero di incontrare il presidente Trump appena possibile”, ha aggiunto Chung. Un invito che il presidente statunitense ha accettato.

La notizia è stata subito accolta positivamente da Russia e Cina, un po’ meno dal Giappone il cui premier, Shinzo Abe, ha sottolineato che manterrà la massima pressione sulla Corea del Nord fino a che non avrà prove concrete della denuclearizzazione. Linea che Washington intende seguire.

Anche Seoul, pur rallegrandosi per questa “svolta storica”, invita per il momento al mantenimento delle sanzioni economiche. 

L’allentamento delle tensioni con gli Stati Uniti segue il riavvicinamento tra le due Coree avvenuto in occasione dei giochi olimpici invernali a Pyeongchang. 

Finiti gli insulti reciproci?

Negli ultimi mesi Washington e Pyeongyang si sono scambiati con sempre più frequenza minacce e insulti, qualche volta al limite del grottesco.  

+La guerra dei bottoni tra USA e Corea del Nord

“Perché mi insulta dandomi del ‘vecchio’ quando io non gli direi MAI che è ‘basso e grasso’?” aveva twittato Trump lo scorso novembre. Un messaggio che però concludeva dicendo: “Mi sto impegnando molto per essere suo amico e forse un giorno succederà”. Una profezia che si sta avverando? 

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Svizzera disponibile a ospitare il colloquio

La Svizzera si è felicitata per l’annuncio dell’incontro e ha ribadito al contempo la propria disponibilità a partecipare agli sforzi di pace e a ospitare il colloquio.

La Confederazione è “in contatto con tutte le parti”, ha indicato all’agenzia telegrafica svizzera (ats) il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Sta a loro decidere se, quando e dove intendono tenere le discussioni. La disponibilità svizzera è nota, ha aggiunto, facendo riferimento ad un possibile incontro su suolo elvetico.

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