La televisione svizzera per l’Italia

Quando persino un banchiere svizzero si esilia in Italia per motivi fiscali

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Molto noto a Ginevra, il banchiere Renaud de Planta ricopre anche cariche a livello nazionale. È membro del Consiglio della Banca nazionale svizzera e ha fatto parte del gruppo di esperti incaricato di valutare la stabilità delle banche elvetiche. Keystone / Anthony Anex

Il mondo della finanza di Ginevra ha accolto la notizia con una certa sorpresa: un ex associato della banca privata Pictet ha lasciato la Svizzera per stabilirsi in Italia. Il motivo? Verosimilmente ragioni fiscali.

L’aumento da 100’000 a 200’000 euro del prelievo fiscale forfettario, deciso un anno fa dal Governo Meloni, non sembra aver rallentato il flusso degli ultramilionari che eleggono domicilio in Italia, stando a quanto riportato domenica dal Sole 24 OreCollegamento esterno.

Una conferma giunge in questi giorni anche dalla Svizzera. A Ginevra Renaud de Planta ha deciso di lasciare la città di Calvino per stabilirsi nella Penisola.

De Planta è una personalità conosciuta a Ginevra: ex associato della banca privata Pictet, fa parte dal 2024 del Consiglio della Banca nazionale svizzera.

“Lascia a Ginevra per pagare meno tasse grazie a un forfait fiscale molto interessante negoziato con l’Italia, un Paese che ama e dove ha una casa in Toscana e una sull’isola d’Elba”, ha dichiarato una fonte al quotidiano 24heuresCollegamento esterno, preferendo restare anonima.

Contattato dal giornale, il banchiere ha scelto di non commentare l’informazione.

Un cattivo segnale

La notizia sta destando un certo scalpore a Ginevra. Prima di tutto in seno alla banca Pictet, dove de Planta è ancora membro del consiglio d’amministrazione. Il messaggio trasmesso con il suo trasferimento in Italia non è particolarmente positivo per “un istituto che vende l’immagine di Ginevra, della sua piazza finanziaria e della Svizzera in generale”, rileva 24heures.

Inoltre, fino a poco tempo fa de Planta faceva parte della Fondazione per l’attrattività del Canton Ginevra (FLAG), un’istituzione volta a mantenere il richiamo della città di Calvino puntando su tre pilastri: qualità della vita e formazione, infrastrutture e sostenibilità, e fiscalità

Dal punto di vista della fiscalità ordinaria, la Svizzera rimane competitiva rispetto alla maggior parte dei Paesi europei. Tuttavia, l’Italia ha un ampio margine di vantaggio in merito ai prelievi forfettari applicati a persone straniere che, pur risiedendo nel Paese, non svolgono alcuna attività lavorativa.

La flat tax italiana non supera i 200’000 euro, indipendentemente dai redditi percepiti all’estero. Invece a Ginevra (e in Svizzera in generale), l’imposizione forfettaria viene calcolata sulla base del tenore di vita. È sufficiente una spesa annua stimata superiore a circa 500’000 franchi perché l’imposta complessiva svizzera risulti più elevata rispetto a quella italiana.

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Risparmi milionari

Nel caso di de Planta gioca però soprattutto un altro fattore: il banchiere non è uno straniero senza attività lucrativa in Svizzera. Viene quindi tassato su base ordinaria. Nel suo caso, un trasferimento in Italia significa un risparmio verosimilmente milionario.

A Ginevra, tra imposta federale, cantonale e comunale l’aliquota può raggiungere il 71,5% tenendo conto di ciò che viene pagato sul patrimonio, sul suo rendimento e sul reddito da lavoro., rileva 24heures.

Ad esempio, da un rapido calcolo effettuato sul sito del CantoneCollegamento esterno si può appurare che una persona con un patrimonio immobiliare di 50 milioni di franchi, da cui percepisce 5 milioni all’anno, e un reddito da lavoro di 10 milioni, deve pagare quasi 7,5 milioni annui di imposte. Più le somme sono elevate, più l’aliquota aumenta.

Il 30 novembre prossimo, l’elettorato svizzero è chiamato alle urne per esprimersi sull’iniziativa promossa dalla Gioventù socialista denominata “Per il futuro”.

Il testo propone di introdurre un’imposta di successione del 50% sulle eredità e sulle donazioni superiori ai 50 milioni di franchi. Il gettito fiscale verrebbe utilizzato per la lotta ai cambiamenti climatici.

L’iniziativa è stata respinta dal Governo e dalla maggioranza del Parlamento. Tra le ragioni invocate da chi è contrario al progetto, vi è anche quella di un possibile esodo delle persone più ricche.

L’Italia ha poi altri assi nella manica: “La fiscalità è diventata altrettanto interessante quanto il nostro forfait fiscale, ma con due enormi differenze: il costo della vita e il settore immobiliare sono molto vantaggiosi rispetto alla Svizzera”, dichiara a 24heures il gestore patrimoniale di una ricca famiglia elvetica, che sta valutando un trasferimento nella Penisola. “In passato – prosegue – siamo riusciti ad attrarre in Svizzera miliardari stranieri grazie al nostro forfait fiscale e l’Italia potrebbe attirare i nostri milionari in futuro”.

Almeno uno di loro ha quindi già compiuto il passo. Una partenza, quella di de Planta, che a ben vedere non è però così sorprendente: “Le persone benestanti di Ginevra sono già le più tassate in Svizzera e di gran lunga”, dichiarava il banchiere nel 2023, in un’intervista al giornale Le TempsCollegamento esterno, deplorando il susseguirsi di iniziative popolari volte ad aumentare ulteriormente le imposte sui più ricchi nel Cantone e definendo Ginevra un “inferno fiscale” per gli imprenditori.

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