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Berna potrebbe arbitrare la partita Barcellona-Madrid

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Rien ne va plus tra il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy (a sinistra) e il presidente catalano Carles Puigdemont: si riappacificheranno magari prossimamente sulle rive svizzere del Lago Lemano (sullo sfondo del fotomontaggio)? Bildmontage Swissinfo

Non parlano tra loro: il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy si rifiuta di parlare con il presidente regionale catalano Carles Puigdemont. La Svizzera potrebbe mediare il dialogo: è in contatto con entrambe le parti in conflitto sull'indipendenza della Catalogna.

Il Ministero svizzero degli affari esteri (DFAECollegamento esterno) è infatti disposto a creare una piattaforma di dialogo tra il governo spagnolo e le autorità catalane. Lo ha confermato alla radio pubblica della Svizzera francese RTSCollegamento esterno, precisando che le autorità elvetiche sono “in contatto con entrambe le parti”.

Berna ricorda che esamina tutte le richieste di mediazione che riceve e che, nella misura del possibile, accetta sempre.

Il Dipartimento diretto dal ministro Didier Burkhalter rifiuta di rilasciare qualsiasi ulteriore commento sulle discussioni in corso. Troppa trasparenza potrebbe infatti mettere a repentaglio l’intero processo. La Confederazione potrebbe anche essere accusata di parzialità e rischiare di ritrovarsi contro di sé una parte o l’altra, con possibili rappresaglie o sanzioni.

Da notare che il sistema federale svizzero potrebbe servire da modello per ridefinire l’autonomia di questa regione.

“È chiaro che è necessaria una mediazione”

Il presidente regionale catalano Carles Puigdemont aveva già chiesto lunedì una mediazione internazionale da parte di “un terzo” nel conflitto tra Barcellona e Madrid. Aveva aggiunto che egli stesso, con suo grande rammarico, non ha alcun contatto con il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy. “È chiaro che è necessaria una mediazione”, aveva affermato. Una proposta che ha ribadito mercoledì in un discorso televisivo: “Sono disponibile per un processo di mediazione perché la pace, il dialogo e il negoziato fanno parte della nostra natura politica.

La Svizzera sembrerebbe ideale per questo ruolo, poiché gode già di una reputazione di mediatrice credibile, rispettata e impegnata nei conflitti internazionali. I buoni uffici della Svizzera, quale discreta costruttrice di ponti, sono stati utilizzati ancora di recente nel conflitto tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti.

All’inizio di questa settimana, deputati del Parlamento europeo hanno invece chiesto che l’UE svolga un ruolo di mediazione. Il parlamentare tedesco Jo Leinen (SPD) ha proposto come mediatore l’ex presidente della Commissione europea Romano Prodi oppure l’ex presidente del Consiglio Herman Van Rompuy. Nel conflitto sulla Catalogna, tuttavia, l’UE avrebbe difficoltà ad agire indipendentemente dai propri interessi. Perciò finora non vi sono indizi secondo cui l’Unione europea o persone nella sua cerchia potrebbero svolgere un ruolo di mediazione.

(Traduzione: Sonia Fenazzi)

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