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Riforme alla FIFA, il trionfo di Sepp Blatter

Le polemiche non scalfiscono il potere del presidente Sepp Blatter in seno alla FIFA Keystone

Il "governo" della FIFA ha adottato martedì misure che dovrebbero portare trasparenza nella Federazione internazionale del calcio, nuovamente al centro di turbolenze. La stampa svizzera tedesca interpreta le decisioni come una vittoria del presidente Joseph (Sepp) Blatter.

All’indomani della conferenza stampa in cui Blatter ha annunciato l’introduzione di un nuovo codice etico e la creazione di una commissione etica composta di due camere all’interno della FIFA per lottare contro la corruzione nell’organismo che governa il calcio internazionale, la stampa della Svizzera italiana e francese riporta la notizia senza commentarla. I commentatori si sono invece espressi sui quotidiani della Svizzera tedesca.

“And the winner is …Sepp”, titola il quotidiano popolare Blick. Secondo il foglio zurighese, il “patron” della FIFA “ha vinto su tutta la linea”, poiché tutti i 22 membri del comitato esecutivo presenti alla riunione hanno approvato le sue proposte. Hanno detto sì all’unanimità a un nuovo regolamento etico. Hanno eletto all’unanimità i presidenti della camera istruttoria e a quella giudiziaria della nuova commissione etica.

Alla testa della prima è stato designato l’avvocato statunitense Michael J. Garcia, a quella della seconda il giudice tedesco Hans-Joachim Eckert. Poiché il nuovo regolamento abolisce la prescrizione, la commissione etica della FIFA potrà investigare lontano nel passato.

“Lo scaltro tatticista Joseph Blatter continua imperterrito a vincere”, scrive la Neue Zürcher Zeitung (NZZ). Secondo il quotidiano zurighese, “campione del dribbling”, l’elvetico è la personificazione della FIFA. “Se vengono comperati dei voti, come nella lotta per la presidenza della FIFA nel 2011, o se sono intascate tangenti milionarie a due cifre, in fin dei conti Blatter è responsabile”, afferma la NZZ.

Tuttavia finora non è stato provato alcun comportamento perseguibile in giustizia da parte del 76enne. “Blatter si è esercitato a lungo nel tessere alleanze e in una politica di spartizione mirata nell’arte della conservazione del potere”, commenta il giornale zurighese.

Per l’altro zurighese Tages-Anzeiger e per il bernese Der Bund “la discrepanza tra la sua accettazione nell’opinione pubblica e nella cricca del calcio mondiale è notevole”. Mentre l’opinione pubblica ha grosse riserve nei confronti di Blatter, in “casa sua” lo svizzero riesce sempre ad ottenere il sostegno, nonostante il suo ruolo dubbioso.

Il fatto che il vallesano abbia affermato ancora fino a poco tempo fa di non sapere nulla delle mazzette ai suoi funzionari, benché fosse al corrente da anni, così come il fatto che sia accusato di avere venduto diritti televisivi per i Mondiali a prezzi ridicoli ad ex soci, non hanno fatto cadere il “potente Sepp Blatter”.

“Ora, sotto pressione e spinto dalla propria fame di potere, ha compiuto di nuovo una sbalorditiva giravolta. Ha portato la FIFA sulla via delle riforme”, proseguono il Tages-Anzeiger e il Bund. E questo è un passo notevole, “non privo di rischi per il presidente stesso”.

Da qui non mi muovo

Rafforzato dal sostegno unanime dei membri del comitato esecutivo che avevano appena avallato le sue proposte, il presidente è comunque apparso sicuro di sé il 17 luglio nella conferenza stampa alla sede della FIFA a Zurigo. “Un presidente che si dice felice e che si vede in un riformatore che al contempo tiene saldamente in mano le redini del potere”, ironizza il giornale Freiburger Nachrichten.

Blatter ha dunque messo i puntini sulle i riguardo alle richieste per mezzo stampa della sua partenza. “Non basta che qualcuno nella stampa chieda le mie dimissioni. Se qualcuno vuole che mi ritiri, ne faccia domanda al Congresso (che riunisce tutte le federazioni che compongono la FIFA, Ndr.)”, ha affermato. Lo svizzero ha ricordato di essere stato eletto dal Congresso e ha aggiunto che se questo organo “non mi vorrà più, allora partirò senza discutere”.

“Sepp Blatter non lascerà il timone. Ce lo si doveva attendere: un buon capitano non abbandona la nave che ha creato, modellato e diretto in modo risoluto per 15 anni”, afferma il commentatore sportivo della Radio Svizzera romanda, per il quale le promesse di trasparenza della FIFA sono vane parole. “Il lavoro appare colossale, irrealista, impossibile, alla luce dell’opacità, del sospetto e della diffidenza eretti come modelli in questa istituzione”, pronostica il giornalista radiofonico.

Un progresso

I nuovi strumenti del processo di riforme in generale sono comunque giudicati un progresso dalla stampa Svizzera tedesca. Il commentatore del Blick parla persino di “un momento storico”. A suo avviso, Blatter fa sul serio e ha saputo convincere i suoi colleghi a intraprendere i necessari cambiamenti.

Intervistato dal quotidiano vodese Le Matin, il noto avvocato specializzato nello sport Alexandre Zen-Ruffinen relativizza invece la portata della riorganizzazione. A suo giudizio, “non è assolutamente una rivoluzione in termini di trasparenza”. “La creazione della Commissione etica è problematica poiché è la FIFA stessa a scegliere le persone per far funzionare il proprio sistema”, osserva l’avvocato.

Ma la NZZ è convinta che i “prestigiosi membri della commissione etica non potrebbero permettersi di perdere la loro buona fama”.

Le decisioni sono giunte in un momento in cui la FIFA è al centro di una nuova tempesta a seguito del cosiddetto scandalo dell’ISL, l’ex società detentrice dei diritti esclusivi dei Mondiali fallita nel 2001, accusata di aver corrotto il predecessore di Blatter, Joao Havelange e l’ex vicepresidente della FIFA Ricardo Teixeira. Secondo le accuse, Havelange, che ora ha 96 anni, avrebbe intascato mazzette per almeno 1,5 milioni di franchi e Teixeira 12,74 milioni, in cambio dell’ottenimento dei diritti esclusivi.

“Non ne sapevo nulla, ma anche di questo se ne occuperà il congresso”, ha detto Blatter nella conferenza stampa di martedì. Egli stesso in interviste nei giorni precedenti aveva alluso ad atti di corruzione che avrebbero consentito alla Germania di ottenere l’organizzazione dei Mondiali nel 2006. Lo svizzero ha in seguito affermato che le sue dichiarazioni erano state fraintese dai giornalisti.

Le reazioni dalla Germania non si erano fatte attendere. Oltre a sollecitare le dimissioni di Sepp Blatter dalla presidenza della FIFA, politici tedeschi hanno chiesto gli fosse revocato l’Ordine al merito, la più alta onorificenza in Germania, conferitagli nel 2006 proprio dopo l’assegnazione dei Mondiali alla Germania. Intanto però Theo Zwanziger, ex presidente della Federazione tedesca di calcio e membro del comitato esecutivo della FIFA, gli ha rinnovato il proprio sostegno. Affaire à suivre.

Maggio 2001: fallimento della società zughese ISMM/ISL, che gestiva diritti televisivi e commerciali di manifestazioni sportive. I creditori fanno valere danni per 4 miliardi di franchi. Corrono voci secondo cui l’ISL si sarebbe assicurata i diritti a manifestazioni sportive versando mazzette a funzionari del comitato esecutivo della FIFA. Quest’ultima, da parte sua, sporge querela penale contro l’ISL, accusandola di non avere saldato i conti.

Giugno 2004: la FIFA comunica alla giustizia di non essere interessata a perseguire ulteriormente l’ISL. Nel frattempo dall’inchiesta sono emersi fatti di rilevanza penale che devono essere chiariti.

Agosto 2005: Le autorità inquirenti di Zugo aprono un procedimento contro ignoti per amministrazione infedele e appropriazione indebita a danno della FIFA. Sono sospettati due funzionari della FIFA.

Marzo 2008: si apre a Zugo il processo a sei dirigenti dell’ISL. Tre saranno riconosciuti colpevoli e tre prosciolti.

Maggio 2010: dopo il versamento di 5,5 milioni di franchi da parte dei sospettati, l’inchiesta nei confronti dei due funzionari della FIFA viene archiviata, senza che il loro nome sia reso pubblico ufficialmente.

Ottobre 2010: il settimanale britannico Sunday Times scopre che sei delegati della FIFA sono disposti a vendere i loro voti per l’attribuzione dei Mondiali del 2018 (Russia) e del 2022 (Qatar).

Maggio 2011: la commissione etica della FIFA dichiara Mohamed bin Hammam colpevole di aver acquistato voti per l’elezione alla presidenza ed esclude dunque dalla corsa il rivale di Sepp Blatter.

Luglio 2012: il Tribunale federale di Losanna autorizza diversi giornalisti a consultare l’ordinanza di non luogo a procedere per il caso di sospetta amministrazione infedele e appropriazione indebita a carico di due funzionari della FIFA.

(Traduzione dal tedesco e adattamento: Sonia Fenazzi)

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