La televisione svizzera per l’Italia

L’Italia e l’agognata stabilità… che non arriverà così presto

Luigi Di Maio, affiancato dai suoi compagni di partito Giulia Grillo e Danilo Toninelli al palazzo del Quirinale
Luigi Di Maio (nella foto al Quirinale affiancato dai compagni di partito Danilo Toninelli e Giulia Grillo) ha già respinto l'ipotesi di un governo neutro. Keystone

Né l'ipotesi di un Governo neutrale, né lo scenario di nuove elezioni convincono la stampa svizzera, per nulla tenera nei confronti degli attori politici, incapaci in questi due mesi di trovare una via d'uscita nell'interesse del Paese.

Dopo “60 giorni di drammi e di veti da parte dei tre blocchi ostinati”, l’Italia si ritrova al punto di partenza: senza un governo. Una situazione che se paragonata, ad esempio, con quella della Germania non ha nulla di che far arrossire: a Berlino ci sono voluti ben sei mesi per riuscire a formare un nuovo esecutivo.

Tuttavia, annota nel suo commento il corrispondente del Tages-AnzeigerCollegamento esterno a Roma, “il mondo osserva l’Italia con più severità”. “Ciò è dovuto al fatto che il paese è fortemente indebitato e che il suo sistema bancario si sta riprendendo solo in parte dopo una lunga crisi”. Inoltre, l’economia italiana è cresciuta più lentamente rispetto a quelle dei paesi vicini e le riforme degli ultimi anni dovrebbero essere consolidate. “Per tali ragioni, sarebbe estremamente importante avere una stabilità politica. Ma questa non arriverà così in fretta”.

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Questa necessità di avere una certa stabilità – rileva la Basler Zeitung – è stata sottolineata anche da Sergio Mattarella: in caso contrario, “i mercati finanziari reagirebbero in maniera negativa e la situazione potrebbe diventare pericolosa per l’Italia”.

Un Governo “figlio di nessuno”

L’ipotesi avanzata dal presidente della Repubblica di formare un governo neutro, che resti in carica fino a dicembre, non fa però l’unanimità: “Sempre che riesca, tale governo, avviato ad essere figlio di nessuno (Salvini e Di Maio hanno infatti già messo agli atti la loro contrarietà), offrirà comunque una garanzia a tempo, negando quel respiro ampio di cui invece il Paese avrebbe bisogno”, scrive il Corriere del TicinoCollegamento esterno in un commento intitolato “Italia, una nave senza nocchiere”.

Per il Tages-Anzeiger, il fallimento delle consultazioni ha perlomeno permesso di evitare un’alleanza tra Movimento Cinque Stelle e Lega. “Un governo populista, critico nei confronti dell’Europa e dell’euro, nonché vicino alla Russia, sarebbe stato una catastrofe”.

Peste o colera?

Non convince neppure l’ipotesi di nuove elezioni. Per il Corriere del Ticino, “quello di ieri […] non è uno sbocco ma un vero e proprio fallimento”, che obbedisce al “copione di una crisi che si trascina da due mesi, con l’impossibilità di trovare una maggioranza e la prospettiva concreta che dopo un nuovo passaggio elettorale ne arriverà un altro, con ogni probabilità ancora più traumatico. Perché un nuovo governo non potrà nascere stanco, ma dovrà essere, per avere un senso, pienamente scattante”.

Con un voto in luglio o in autunno, non sarà possibile fare una riforma della legge elettorale ed “in questo caso è difficile pensare che lo stesso sistema proporzionale produrrà risultati completamente diversi e permetterà di avere una maggioranza in parlamento”, scrive la Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno.

Il Tages-Anzeiger rileva dal canto suo che, come dimostrato dai sondaggi, i due partiti usciti vincitori dalle elezioni (5 Stelle e Lega) continuano a godere di ampio sostegno tra gli elettori. “C’è quindi da temere che il dramma delle ultime settimane sia stato solo il preludio di ciò che accadrà alle prossime elezioni. Vista la situazione attuale, il prossimo governo sarà a guida Cinque Stelle o Lega. Una scelta tra la peste e il colera”.

“I quattro narcisisti”

Nei loro commenti, i quotidiani svizzeri sono inoltre assai critici nei confronti dei partiti e degli attori politici.

Prendendo spunto dalla psicologia, il portale WatsonCollegamento esterno dedica un articolo ai “quattro narcisisti che hanno spinto l’Italia contro il muro”: Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. A prima vista, questo tipo di personalità è attraente, soprattutto per gli elettori. “Solo dopo si scopre che la prima impressione è spesso ingannevole. Le persone egocentriche non si curano delle esigenze altrui. Sopravvalutano regolarmente il loro contributo, sono arroganti e provocano conflitti. E quando incontrano tipi simili, la situazione diventa veramente grave”.

Un’arroganza sottolineata anche dal Tages-Anzeiger, che però punta il dito soprattutto sul partito con la maggioranza relativa, i Cinque Stelle, colpevoli di “non avere capito bene la regola più elementare di una democrazia parlamentare”, ossia che “non si governa senza maggioranza” e che nel caso in cui non la si abbia, “bisogna fare delle concessioni”.

Per il Corriere del Ticino, anche gli elettori dovrebbero interrogarsi sulle loro scelte: “Presi dall’esigenza del nuovo, gli italiani hanno votato sì i programmi dei due principali movimenti, senza però badare al fatto se ci fossero o meno i veicoli adatti, cioè chi tali programmi è chiamato a mettere in pratica unificando a tal fine l’intero Paese e proponendosi parallelamente come figure carismatiche e autorevoli in grado di rappresentare la Repubblica nei consessi internazionali”.

“Sotto questo profilo – continua il giornale ticinese – l’Italia si rivela periodicamente dotata di aspiranti leader che tuttavia non riescono a trovare la base politica necessaria per guidare la nazione, in parte per la legge elettorale, in parte per incapacità di dialogare e di includere anziché dividere”.


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