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Ranz des vaches

Il “ranz des vaches” o “Kühreihen” (canto dei vaccai) è una tipica canzone dei pastori, senza alcun tipo di accompagnamento. I mandriani delle Alpi erano soliti cantarla per richiamare il bestiame dal pascolo, quando doveva essere radunato nelle stalle per la mungitura e, in pratica, svolge la stessa funzione dei motivi suonate col corno delle Alpi. Dopo il 1800 però, sia l’usanza del richiamo delle mucche con il corno alpino che il richiamo di tipo vocale andarono a scomparire.

La “ranz des vaches” consiste di tre elementi: la parola “loba” ripetuta molto di frequente e che in celtico significa mucca; l’elencazione dei nomi delle mucche; versi improvvisati e cantati in cui il pastore fa considerazioni sulla sua vita. Spesso in questi versi egli loda la bellezza della vita trascorsa fra le Alpi, la sua libertà fra le montagne anche se, a volte, lamenta la situazione miserabile di un povero pastore.

La tradizione di richiamare il bestiame con questa canzone particolare era già conosciuta nel XVI secolo. Nel XVIII secolo, alcuni turisti di una certa cultura fecero particolare attenzione alla “ranz des vaches”; il conte Leopold zu Stolberg, per esempio, trascrisse le Kühreihen dell’Appenzell nel 1794 mentre era in viaggio per la Svizzera insieme a Johann Wolfgang Goethe.

Nel 1805 venne pubblicata la prima collezione di otto “ranz des vaches” con il titolo “Acht Schweizer Kühreihen”(Otto canti dei vaccai svizzeri). Questa edizione minima, venne rivisionata ed ampliata nel 1812, 1818 e nel 1826.

Ma perchè la gente di cultura era attirata da questo tipo di canzone?
Nell’edizione del 1768 del suo Dictionnaire de la musique , Jean Jacques Rousseau riportò che era vietato cantare una “ranz des vaches” vicino ai soldati svizzeri in servizio all’estero, poché si sarebbero ammalavano di nostalgia ed avrebbero rischiato di morire. Questa leggenda provocò dunque l’interesse per una canzone che, forse, non era poi particolarmente piacevole da ascoltare.

Nel 1921 un giovane insegnante di musica, Joseph Bovet, apportò arrangiamenti alla tradizionale “ranz des vaches gruérien”, trasformandola in un coro di voci maschili. Divenne molto famosa ed assunse il titolo di inno “nazionale” segreto della Svizzera francofona. Questa melodia è il cuore di ogni “fête des vignerons”, che viene celebrata ogni 25 anni a Vevey, nel Canton Vaud.

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