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Racket dell’alloggio a Milano

Per 500 euro una banda di magrebini ti trova un'abitazione abusiva con tanto di luce e gas. Intanto il patrimonio immobiliare comunale cade a pezzi.

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Fondi spariti e un buco da 350 milioni di euro per Aler, l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale che gestisce le case popolari di Milano. Colpe e responsabilità emergono da un faldone di mille pagine dove sono stati raccolti i verbali della commissione regionale d’inchiesta sull’ente che ha chiuso i lavori lo scorso febbraio, dopo 32 sedute.

Patrimonio immobiliare che cade a pezzi

Il dato più allarmante riguarda le condizioni del patrimonio immobiliare: le “unità abitative” con un livello di manutenzione “insufficiente” e “mediocre” sono ben 44.962, per 1155 edifici. Mentre gli stabili classificati come “buoni” sono appena 35. Il patrimonio, in sostanza, cade a pezzi. E Aler, che negli ultimi anni non sembra essersene occupata, ora non ha più le risorse per intervenire. Oltre alla gestione scellerata e criminale c’è pure la morosità degli inquilini che ha toccato quota 150 milioni di euro.

Racket dell’assegnazione illegale di alloggi

Ma il colpo di grazia arriva dal racket dell’assegnazione illegale gestito da chi utilizza una banda di magrebini per sfondare porte e ritirare soldi. Dopo esserci finti disperati in cerca di una casa siamo stati avvicinati da un marocchino che per cinquecento euro ci ha fatto entrare in un bilocale al quarto piano di uno stabile di via Bolla, quartiere Gallaratese.

Né contratti né documenti, la luce e il gas ci sono già. Il racket pensa a tutto. Basta scendere nelle cantine, davanti alla stanza dei contatori dell’elettricità e osservare il groviglio di cavi per capire chi è collegato direttamente al contatore del condominio e chi invece si è allacciato ai contatori dei regolari. Su una cinquantina di macchinari almeno una trentina sono irregolari. Usati da chi, abusivo in casa, è anche abusivo in bolletta. “I sempre più frequenti cortocircuiti hanno spento più volte le luci ai cinque piani della palazzina e più volte hanno provocato incendi”, ci dice un’inquilina regolare che in 37 metri quadrati di casa vive con madre, figlia e sorella.

La situazione non cambia in altri stabili, in via dei Cinquecento, in zona Corvetto, in un palazzo si contano diversi appartamenti rimessi a nuovo e mai assegnati. Alcuni chiusi e lastrati, altri occupati illegalmente. Stessa musica in zona San Siro: “Vendono le case dell’Aler a migliaia di euro, case che dovrebbero essere assegnate a chi ne ha bisogno”, ci dice Loredana Strazzeri, inquilina regolare. E il racket ha preso il controllo anche in via Maratta al civico 3 dove sono stati occupati 21 alloggi solo nell’ultimo mese. Stessa situazione nelle case di Quarto Oggiaro, di Niguarda e di via Appennini. “Finché l’Aler continuerà a tenere gli appartamenti sfitti ci saranno abusivi e racket”, ci dice Remo Casagrande, inquilino regolare di via Bolla. “Le case servono vuote per ottenere voti”, accusa Georgeta Pipelea, portavoce dei condomini regolari del quartiere gallaratese “per le solite promesse che fanno sotto elezione”.

In comune il fenomeno è noto…

All’Aler e in Comune sanno del racket? “Certo, e si dice che qualche politico contatti i marocchini per ottenere uno sconto sui 500 euro in favore di protetti in cerca di alloggio”. Politici che diventano intermediari tra i disperati senza un tetto e i trafficanti di case? Mah. Di certo chi cerca di ripristinare l’ordine viene minacciato e anche aggredito.

Raffaella Fanelli

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