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La Svizzera paga aiuti sociali ai suoi espatriati

Bangkok.
Thailandia (nella foto Bangkok), Filippine, Stati Uniti, Brasile e Spagna sono i paesi in cui risiedono più frequentemente gli svizzeri all'estero beneficiari dell'aiuto sociale della Confederazione. Sakchai Lalit / AP Photo / AFP

In confronto internazionale, la Svizzera è molto solidale con i suoi cittadini all'estero. Se gli svizzeri all'estero si ritrovano in difficoltà finanziarie, possono richiedere l'aiuto sociale in patria. Si tratta di una peculiarità unica al mondo. Ci sono, tuttavia, alcuni ostacoli.

Non solo la Svizzera accorda, a determinate condizioni, l’aiuto socialeCollegamento esterno ai suoi cittadini all’estero nel bisogno, ma è anche piuttosto generosa. I beneficiari dell’aiuto sociale possono ricevere anche denaro supplementare dalla Svizzera.

Nel 2017, hanno ricevuto un aiuto sociale dalla Svizzera 471 cittadini elvetici all’estero. Ogni anno la Svizzera versa quasi un milione di franchi a svizzeri all’estero, vale a dire una media di circa 2’100 franchi a persona. La maggior parte dei beneficiari vive in Thailandia, Filippine, Stati Uniti, Brasile e Spagna.

“Spesso sono anziani che ricevono l’aiuto sociale perché, non esistono prestazioni sociali del Paese di residenza oppure queste sono insufficienti per garantire la loro esistenza in età avanzata”, spiega Noémie Charton, portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). A differenza dei beneficiari di rendite AVS (Assicurazione vecchiaia e superstiti) che risiedono nella Confederazione, coloro che vivono all’estero non hanno diritto a prestazioni complementari.

Secondo Charton, tuttavia, ci sono anche persone che sottovalutano i pericoli dell’emigrazione ed esauriscono troppo rapidamente i loro risparmi. Inoltre, non tutti i Paesi hanno buone prestazioni sociali. Di frequente “sono sostenute persone che si ammalano e non possono ricevere prestazioni sociali a livello locale, oppure persone che perdono il lavoro e non possono più garantire il proprio sostentamento”, precisa la portavoce.

Quel che devono sapere gli svizzeri all’estero

Dominic Etienne ha realizzato un lavoro di seminario della facoltà di diritto dell’università di Friburgo sul tema dell’assistenza sociale per gli svizzeri all’estero. Con il suo aiuto, swissinfo.ch ha riunito i punti più importanti per gli svizzeri all’estero.​​​​​​​

Le condizioni

Se desiderate richiedere l’assistenza sociale come Svizzero all’estero, dovete soddisfare una serie di requisitiCollegamento esterno preliminari:

  • Dovete essere iscritti nel registro degli svizzeri all’estero.
  • In caso di doppia cittadinanza, quella svizzera deve “prevalere”. Per determinare la prevalenza, si verifica in quale paese siete cresciuti, come avete acquisito la cittadinanza svizzera, da quanto tempo non vivete in Svizzera e quali relazioni avete con la Svizzera. In un moduloCollegamento esterno, dovete ad esempio indicare se avete contatti con cittadini svizzeri, se siete membri di un’associazione svizzera o avete frequentato una scuola svizzera, se leggete regolarmente giornali svizzeri e per quale paese avete prestato il servizio militare.
  • Dovete essere in condizioni di bisogno, cioè non dovete essere in grado di mantenervi nel vostro paese di residenza. Dovete aver esaurito il patrimonio liquidabile, meno un determinato forfaitCollegamento esterno.
  • Un ritorno in Svizzera non può essere preteso, ad esempio perché vivete all’estero da molto tempo o lì avete legami familiari. In caso contrario, la Svizzera può raccomandarvi di rientrare e sospendere i pagamenti.

Come procedere

Come svizzeri all’estero potete presentare una domanda alla rappresentanza elvetica competente. Il relativo moduloCollegamento esterno è disponibile sul sito web della sezione “Aiuto sociale agli svizzeri all’estero (ASECollegamento esterno)” del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) oppure vi sarà consegnato dalla rappresentanza.

La rappresentanza vi aiuterà a compilare i moduli. Dovrete inoltre presentare documenti giustificativi, come quelli di identità, di stato civile, certificati medici, salariali, fiscali, estratti bancari, contratti di locazione, ricevute, eccetera.

La rappresentanza controlla i documenti, elabora un rapporto e un bilancio e sottopone tutto all’ASE, che decide in merito alla domanda. È la Confederazione che paga l’aiuto sociale agli svizzeri all’estero, mentre per le persone residenti in Svizzera la competenza è cantonale. La decisione (contro la quale è possibile ricorrere) vi sarà inviata dalla rappresentanza svizzera in loco.

Su cosa potete contare

L’entità dell’aiuto sociale che ricevete è determinata “secondo le condizioni particolari dello Stato ospite, tenendo conto dei bisogni vitali di uno svizzero che vi risiedeCollegamento esterno“. Vale a dire, che gli svizzeri all’estero non ricevono lo stesso importo dei beneficiari all’interno della Confederazione: gli importi vengono adeguati al costo della vita nel loro luogo di residenza. Essi dovrebbero “garantire una vita dignitosa e un minimo esistenziale socialeCollegamento esterno“.

Ciò che fa parte delle necessità esistenziali è continuamente oggetto di controversie legali. Per esempio, uno svizzero in Thailandia era dell’opinione che avesse bisogno di un giardiniere il cui salario avrebbe dovuto essere pagato dall’aiuto sociale. Il Tribunale amministrativo federale gli ha dato torto.

Nelle direttiveCollegamento esterno per l’aiuto sociale per gli svizzeri all’estero trovate il metodo di calcolo e un elenco dei costi speciali coperti, per esempio costi per cure dentistiche, degenze ospedalieri, mobilio o riparazioni. Se uno svizzero all’estero si trova in difficoltà finanziarie e vuole tornare in patria, la Svizzera a determinate condizioni può pagare le spese di viaggio.

E in seguito?

Se avete beneficiato dell’aiuto sociale, poi le vostre condizioni finanziarie sono tornate alla normalità, teoricamente dovreste rimborsare le prestazioni ricevute. La legge però non fissa una scadenza o un tasso d’interesse. L’ASE verifica periodicamente l’opportunità di un rimborso, basandosi sulle direttive della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale (COSASCollegamento esterno).

Gli svizzeri all’estero se la cavano relativamente bene in proposito: chi guadagna di nuovo non deve rimborsare alcunché; solo chi entra in possesso di un patrimonio rilevante tramite un’eredità o una vincita della lotteria lo deve pare. Alcuni Cantoni, cui compete l’aiuto sociale all’interno della Svizzera, sono molto più severi della Confederazione per quanto riguarda i rimborsi.

In ogni caso, la rappresentanza elvetica in loco fornisce i chiarimenti necessari agli svizzeri all’estero per eventuali richieste di rimborso. Il debito scade dopo dieci anni. Il SAS può anche rinunciare in anticipo ad una richiesta di rimborso se “le circostanze lo giustificano”.

  • Prima di emigrare, informatevi presso Swissemigration e l’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSECollegamento esterno).
  • Iscrivetevi nel registro degli svizzeri all’estero.
  • Stipulate un’assicurazione sanitariaCollegamento esterno all’estero e/o in Svizzera prima della partenza.
  • Se vi recate all’estero solo per un breve periodo di tempo, stipulate un’assicurazione di viaggio e registratevi presso l’IntinerisAppCollegamento esterno della Confederazione, in modo che il DFAE possa localizzarvi e contattarvi in caso di crisi.

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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