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Il Dalai Lama ai 50 anni del monastero svizzero

Folla segue una cerimonia officiata dal Dalai Lama in ambiente collinare; sventolano bandiera del Tibet e bandiere di preghiera
Tibetani in Svizzera riuniti a Rikon per sentire le parole del Dalai Lama. © KEYSTONE / ENNIO LEANZA

Il Dalai Lama è in Svizzera per celebrare i 50 anni dell'unico monastero buddista sorto fuori dall'Asia su suo incarico, l'Istituto tibetano di Rikon, vicino a Winterthur. È stato accolto venerdì dai monaci dell'Istituto e da centinaia di fedeli.

Nel 1968, Tenzin Gyatso non poté assistere all’inaugurazione del monastero che fece edificare nella valle del fiume Töss: il Consiglio federale gli negò l’entrata in Svizzera.

La guida spirituale dei buddisti tibetani, che ha 83 anni e si tratterrà nel Paese per quattro giorni, è però oggi alla sua quindicesima visita nella Confederazione, che fu il primo paese europeo a dare accoglienza ai profughi tibetani dopo la repressione di fine anni ’50.

Il Dalai Lama, che dopo aver elogiato il lavoro svolto nel monastero ha presieduto una cerimonia, domenica terrà una conferenza pubblica all’Hallenstadion di Zurigo.

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La struttura di Rikon ospita sette monaci e un abate, in rappresentanza delle quattro grandi scuole del buddismo tibetano. Con il personale dell’Istituto, visitato ogni anno da 20-30 classi scolastiche, organizzano eventi dedicati alla cultura tibetana.

Il monastero ospita anche una delle più grandi biblioteche del mondo consacrate al Tibet: comprende 11’000 tra volumi e documenti. 

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L’organizzazione Amicizia Svizzera-Tibet esprime rammarico, attraverso il presidente Thomas Büchli, per il fatto che in questa occasione nessun rappresentante del governo svizzero incontrerà il Dalai Lama.

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