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Ticino-Malpensa in treno, “Servizio inaffidabile, Berna ci ripensi”

Un treno Tilo diretto a Bellinzona fermo nella stazione sotto il Terminal 2 di Malpensa.
Un treno Tilo diretto a Bellinzona fermo nella stazione sotto il Terminal 2 di Malpensa. Keystone / Elia Bianchi

È una levata di scudi in Ticino contro il mancato rinnovo della concessione alla ditta che dal 2005 assicurava collegamenti in pullman tra il cantone sudalpino e lo scalo internazionale di Malpensa.


Con l’introduzione in giugno della nuova linea Tilo S50 tra Bellinzona e l’hub di Malpensa gli utenti hanno a disposizione treni regionali diretti (con cadenza oraria) su questa tratta che sfrutta la nuova linea Mendrisio-Stabio-Arcisate-Varese, messa in esercizio a inizio 2018. Non è quindi più necessario, secondo Berna, autorizzare il trasporto su gomma effettuato da privati tra i principali centri del cantone e l’aeroporto varesino, oltretutto in concorrenza con il treno.

Atti parlamentari contro Berna

Ma la decisione dell’Ufficio federale dei trasporti sta suscitando in Ticino forti opposizioni, che si sono concretizzate in atti parlamentari all’indirizzo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), in particolare con un’interpellanzaCollegamento esterno e una mozioneCollegamento esterno del consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri e con due interrogazioniCollegamento esterno del collega popolare democratico Marco Romano.

Il dibattito al Quotidiano con Lorenzo Quadri (Lega) e Bruno Storni (Ps).

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Il collegamento ferroviario citato “non è efficiente né affidabile (…) per i passeggeri” ed è “un chiaro passo indietro rispetto al trasporto collettivo su gomma” osserva il parlamentare della Lega per il quale, “anche nell’improbabile ipotesi in cui non dovessero esserci ritardi e contrattempi”, il viaggio da Lugano alla Malpensa in treno dura parecchio di più, è assai più scomodo di quello in autobus e priva l’utenza ticinese della possibilità di scelta del mezzo di trasporto collettivo.

Cosa dice l’art. 4, lettera d, dell’Allegato 7 dell’Accordo sui trasporti terrestri?
L’autorizzazione è rilasciata a meno che: (…) l’autorità competente di una Parte contraente decida, in base ad analisi dettagliata, che il servizio interessato comprometterebbe gravemente, sulle tratte dirette interessate, l’esistenza di un servizio comparabile coperto da uno o più contratti di servizio pubblico (…). In questo caso, l’autorità competente definisce criteri non discriminatori che permettano di determinare se il servizio oggetto della domanda comprometterebbe gravemente l’esistenza del servizio comparabile summenzionato e li comunica al Comitato misto su richiesta di quest’ultimo.

Mentre per Marco Romano il Datec, concedendo di fatto alle ferrovie federali “un monopolio assoluto” su questa tratta, ha prodotto “una limitazione della libertà nell’offerta di trasporto pubblico” che, alla luce dei ritardi, degli scioperi e degli orari rigidi sulla linea per Malpensa, finisce per incentivare gli utenti a utilizzare l’auto privata. O, peggio ancora, favorendo la compagnia straniera Flixbus, l’unica restata a operare con orario ridotto su quel tragitto.

Il primo treno dal Ticino, insistono i critici, giunge nell’hub lombardo alle 6:41, rendendo impossibile quindi l’imbarco per gli aerei che decollano prima delle 9 e mezzo. Inoltre, al netto dei ritardi, degli scioperi e dei disservizi, ci vogliono 1 ora e 46 minuti per arrivare a Malpensa da Lugano, 2 ore e 17 da Bellinzona.

A rendere ancora più complesso il quadro, rileva settimanalmente dalle colonne del Mattino della Domenica Lorenzo Quadri, è l’isolamento crescente del Ticino, con la cessazione dei voli di linea dallo scalo di Lugano-Agno e soli collegamenti ferroviari con gli hub di Malpensa e di Zurigo. Dopo il recente passo indietro della Swiss, che ha soppresso i voli Lugano-Zurigo, anche lo scalo sulla Limmat è raggiungibile solo con treno dopo un viaggio di 2 ore e 40 (e cambio di convoglio).

La difesa del Datec

Da parte sua il governo, per bocca della ministra Simonetta Sommaruga (Datec), ha osservato che, vista l’esposizione finanziaria di Confederazione e Cantone su quella tratta, “è necessario che in una prima fase tale offerta non subisca la concorrenza di linee di autobus parallele” come indicato dell’Accordo sui trasporti terrestri Svizzera-Ue. Una volta che si sarà affermata, sottolinea la consigliera federale, “si potrà valutare (dopo 3 anni, ndr) se un’alternativa su gomma pregiudicherebbe seriamente o meno la sua esistenza”.

Resta la facoltà per le imprese private di trasporto su strada, fa presente Berna, di richiedere l’autorizzazione per le fasce orarie non coperte dal servizio ferroviario, in particolare la mattina presto o durante la notte.

Giosy Tour introduce minivan da 8 posti

E in questo senso la Giosy Tour, concessionaria fino alla fine del 2019 del trasporto su Malpensa, si sta attrezzando per proseguire il servizio secondo modalità compatibili con il nuovo scenario giuridico: da metà gennaio l’impresa di Cadenazzo – che a inizio dicembre ha inoltrato ricorso contro la decisione di Berna e ha annunciato il licenziamento di 11 dipendenti – opera di nuovo tra Ticino e Malpensa con minivan da otto posti prenotabili con apposita app o su chiamata. Ma questa lunga vicenda non finisce qui e sono attesi sviluppi nei prossimi mesi, almeno a livello politico. 

Ticino-Malpensa, Ferrovie federali soddisfatte
Nonostante le critiche provenienti dal mondo politico le Ferrovie federali stilano un bilancio positivo della nuova linea Tilo S50 tra Bellinzona e Malpensa, che dal 9 giugno non impone più il cambio di convoglio a Mendrisio. Tra giugno e ottobre su questa tratta sono stati trasportati mediamente 800 viaggiatori (400 per direzione) al giorno, numeri che soddisfano i vertici di Tilo e che secondo le loro valutazioni dovrebbero crescere nei prossimi mesi. In proposito le Ffs precisano che il servizio è stato finora “stabile e senza particolari interruzioni”: degli oltre 2’000 treni programmati tra Ticino e Malpensa “il 99% è circolato regolarmente”, l’88% è giunto a destinazione con un ritardo massimo di 5 minuti e il 98% entro i 15 minuti. Ma è più in generale la linea Mendrisio-Varese, inaugurata nel gennaio 2018, a suscitare l’apprezzamento di utenti e amministratori: a settembre sono stati infatti registrati 4’700 passeggeri al giorno, cifra che si traduce in un aumento del 57% in poco più di un anno e mezzo.         

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