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Hupac, 2017 “soddisfacente” nonostante i cantieri e i ritardi

Diversi problemi sulle linee ferroviarie hanno influenzato il lavoro di Hupac nel 2017 che comunque è stato un anno di crescita "soddisfacente" per il principale operatore europeo del traffico intermodale (strada/ferrovia), che ha sede nel canton Ticino a Chiasso.

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Hupac ha visto il volume di traffico salire del 3,5% rispetto al 2016, con 763’000 cosiddette spedizioni stradali. Nel primo semestre la progressione è stata dell’8,3%, mentre nella seconda parte dell’anno è stata registrata una flessione dell’1,6%, spiega Hupac. Il fatturato si è attestato a 486 milioni di franchi (+3,3%) e l’utile ha raggiunto 11 milioni (+3,5%), un risultato che l’azienda definisce “soddisfacente”.

Il gruppo sottolinea di aver subito gravi difficoltà l’anno scorso dovute, in particolare, al blocco totale della linea del Reno per sette settimane a causa di un incidente di cantiere nei pressi di Rastatt, in Germania, e all’interruzione della linea di Luino tra Bellinzona e Gallarate per la durata di sei mesi a causa di lavori di costruzione del corridoio di 4 metri. La società ha perso circa 55’000 spedizioni stradali per via di interruzioni di linea e forti ritardi.

Meno sussidi, treni più carichi

Hupac si sta preparando già da anni all’abolizione dei contributi d’esercizio per il trasporto intermodale prevista in Svizzera entro fine 2023. La parola d’ordine è ridurre i costi di produzione e aumentare il carico utile per treno in modo da compensare la soppressione dei sostegni finanziari senza perdere in concorrenzialità nei confronti del trasporto su gomma.

Anche nel 2018 ci si dovrà attendere dei disagi a causa di cantieri destinati all’ampliamento delle tratte di accesso alla galleria di base del San Gottardo, disagi che però verranno a ridursi. “Con l’entrata in funzione del corridoio di 4 metri attraverso le gallerie di base del Gottardo e del Ceneri nel 2021, ci aspettiamo un consistente aumento di efficienza e produttività a vantaggio dell’ulteriore trasferimento del traffico pesante dalla strada alla rotaia”, sintetizza Kunz.

Truck Platooning “pericoloso”

Questo trasferimento è un tema molto discusso in Svizzera. Giovedì l’iniziativa delle Alpi, in prima linea per la riduzione del traffico su gomma, ha messo in guardia contro una nuova tecnologia sperimentata in diversi paesi europei, il “Truck Platooning”.  

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Si tratta di camion che viaggiano in fila indiana, a pochi metri gli uni dagli altri grazie a radar, telecamere e GPS. Un autista basta per tutto il convoglio e grazie all’aerodinamica si risparmia anche benzina, secondo Ertico, associazione pubblico-privata che riunisce un centinaio di partner.

Secondo Marina Carobbio, vicepresidente dell’iniziativa delle Alpi, il Truck Platooning è un esperimento “pericoloso” per la Svizzera dato che il trasporto su strada diventerebbe più attrattivo e i risparmi verrebbero annullati dall’aumento del numero di autoarticolati.  

Ad essere preoccupati sono anche gli stessi autotrasportatori, i quali temono che questa tecnologia possa lasciare molti senza un impiego. 

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