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Servizi di intelligence e minaccia terroristica, il dibattito continua

I promotori del referendum non intendono ritirare la loro opposizione alle nuove norme varate dalle Camere federali. "No allo Stato ficcanaso"

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 novembre 2015

I fatti di Parigi si inseriscono prepotentemente anche nel dibattito sulla nuova legge sui servizi di informazione della Confederazione che amplia i poteri degli 007 rossocrociati, contro cui è stato lanciato un referendum (la raccolta di firme per chiamare alle urne gli svizzeri scade il prossimo 14 gennaio).

C'è infatti chi ritiene che le norme approvate il 25 settembre dalle Camere federale rappresentino un'indebita intromissione nella sfera privata dei cittadini, senza peraltro evidenti benefici a livello istruttorio per gli inquirenti. E per questo i promotori del referendum non intendono ritirare la loro proposta. Sul fronte opposto si rileva che l'incremento della sorveglianza si concentrerà solo sui soggetti che potenzialmente sono in grado di mettere a repentaglio la sicurezza dello Stato.

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