Negli ultimi 10 anni sono state aperte in Svizzera 32'300 attività commerciali, mentre 26'900 hanno dovuto chiudere, per un bilancio positivo di 5'300 nuove insegne sul territorio elvetico.
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Keystone-ATS
Il numero di negozi è in aumento in Svizzera, sulla scia della crescita generale della popolazione: negli ultimi 10 anni (2014-2023) sono state aperte 32’300 attività commerciali, mentre 26’900 hanno dovuto chiudere: si è registrato un incremento di oltre 5’300 insegne.
Se si paragonano le costituzioni di nuove ditte al dettaglio con le cancellazioni, gli anni dal 2014, 2015, 2016 e 2019 hanno registrato una flessione, mentre nel 2017, nel 2018 nonché dal 2020 al 2023 le aperture sono tornate a superare in numero le chiusure, emerge dai dati – rilevati in base al registro di commercio – pubblicati mercoledì da CRIF, società attiva nel campo dell’azione anti-frode, dei controlli di solvibilità e dell’informazione per aziende e privati.
Le tipologie con il maggior numero di nuovi negozi sono quelle specializzate in generi alimentari (2’500 in 10 anni), seguite dalle boutique di abbigliamento (2’200), da altri commerci relativi al settore alimentare (1’800) e dalle edicole (pure 1’800).
Nel periodo in esame, il maggior numero di chiusure si è verificato per le boutique (1’800), le edicole, (1’600), i negozi al dettaglio di generi alimentari specializzati (1’400), i fiorai (1’000), i rivenditori al dettaglio di apparecchiature informatiche e software (900) nonché quelli di articoli sportivi (pure 900).
Se si confronta il numero delle nuove costituzioni con quello delle cancellazioni, il calo maggiore di punti vendita si rileva nel settore dell’elettronica d’intrattenimento e computer. Un saldo negativo viene fatto segnare anche da panetterie, macellerie e negozi di abbigliamento. Per contro si registra una crescita nel commercio di generi alimentari, nel numero di profumerie e di quello di fiorai.
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