Il mercato del lusso non conosce crisi.
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Nessuna crisi per il colosso del lusso Richemont, che ha registrato un aumento dell'utile del 16,8% nell'esercizio 2024-25.
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Il colosso del lusso Richemont ha registrato un aumento dell’utile del 16,8%, a 2,75 miliardi di euro (2,8 miliardi di franchi), nell’esercizio 2024/2025 chiusosi a fine marzo. Le vendite sono cresciute del 4% a 21,4 miliardi di euro (20 miliardi di franchi). L’utile operativo (Ebit) è invece diminuito del 7% a 4,5 miliardi di euro. Lo ha reso noto stamane il gruppo con sede a Bellevue (canton Ginevra).
Il fatturato di Richemont, proprietario di marchi quali Cartier, Piaget e IWC, è stato trainato dalla gioielleria (+8% a 15,3 miliardi). Le vendite di orologi sono invece diminuite del 13% a 3,3 miliardi a causa di un calo del 27% nella regione Asia-Pacifico. “Il contesto della domanda rappresenta una sfida particolare in Cina, Hong Kong e Macao”, viene precisato.
Al termine della vendita di Yoox Net-à-Porter (YNAP) al gruppo digitale multimarca del lusso Mytheresa, avvenuta in aprile, Richemont ha dichiarato di avere un cash flow di 555 milioni di euro e nessun debito finanziario in cambio di azioni emesse da Mytheresa che rappresentano il 33% del capitale sociale. Il gruppo ginevrino ha messo a disposizione una linea di credito rinnovabile di 100 milioni di euro per finanziare il fabbisogno di liquidità di YNAP.
Il consiglio di amministrazione proporrà ora agli azionisti il pagamento di un dividendo maggiorato di 3 franchi per azione, rispetto ai 2,75 franchi dell’anno precedente.
Questi risultati sono più o meno in linea con le aspettative degli analisti interpellati dall’agenzia finanziaria AWP, che si aspettavano un fatturato di 21,4 miliardi e un utile operativo di 4,6 miliardi. Dal canto suo, l’utile netto è stato superiore alle attese (2,2 miliardi).
Come di consueto, la direzione di Richemont non fornisce previsioni. Il gruppo sta affrontando una serie di sfide, non da ultimo il calo delle vendite in Cina.
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