Sono più di 260 le vittime della tratta di esseri umani in Svizzera
Lo sfruttamento legato al commercio sessuale svolge un ruolo importante nella tratta.
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Sono principalmente sfruttate a scopo di prostituzione le oltre 260 vittime di tratta di esseri umani che si sono rivolte lo scorso anno al Servizio specializzato in materia di tratta e migrazione delle donne (FIZ) in Svizzera.
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L’anno scorso, 208 vittime della tratta di esseri umani si sono rivolte al Servizio specializzato in materia di tratta e migrazione delle donne (FIZ). Per altre 59, l’esame è ancora in corso o non è più possibile a causa della perdita di contatto.
È quanto emerge dal rapporto annuale pubblicato lunedì dal FIZ. Il numero di vittime assistite è diminuito di circa il 13% rispetto all’anno precedente. Nel 2023, il centro ha assistito 230 vittime della tratta di esseri umani.
Lo sfruttamento legato al commercio sessuale svolge un ruolo importante nella tratta. Delle 208 vittime assistite, il centro ne ha identificate 159 come vittime della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale
Altre 45 sono state sfruttate per il loro lavoro in vari settori. Quattro sono state vittime di altre forme di tratta, come il matrimonio forzato, le attività illegali, l’accattonaggio o il prelievo di organi, secondo il rapporto annuale.
Richiesta di alloggi sicuri
La maggior parte delle nuove persone ammesse al programma di protezione del centro FIZ per le vittime della tratta di esseri umani nel 2024 proveniva dall’Ungheria (20 persone), dalla Romania (10 persone) e dalla Colombia (9 persone).
La domanda di rifugi per le vittime è aumentata notevolmente. Il centro ha ospitato 51 persone in un alloggio sicuro. Hanno trascorso un totale di 5’677 notti, il 19% in più rispetto all’anno precedente. Per far fronte all’aumento del bisogno, nel 2024 è stato aperto un nuovo appartamento protetto, l’ottavo in totale.
Un grave caso che ha coinvolto 140 donne cinesi
Proprio lunedì la procura del canton Berna ha annunciato di aver concluso le indagini su uno dei casi più gravi e complessi di tratta di esseri umani degli ultimi anni. A essere coinvolte sono 140 donne di origine cinese costrette alla prostituzione da un’organizzazione criminale. Le vittime venivano assegnate a diversi cantoni e obbligate a consegnare la metà dei guadagni al gruppo, mentre il resto serviva a pagare i debiti contratti in precedenza.
Per gli inquirenti, il caso (denominato Lotus) ha rappresentato una sfida poiché raccogliere le prove in un contesto in cui le vittime sono sotto pressione e quindi poco propense a collaborare è difficile. Inoltre, la collaborazione fra i cantoni pone alcuni limiti di carattere giuridico, come la frammentazione delle autorità competenti nei diversi casi.
Maggiori dettagli in questo servizio del TG 12.30 della RSI del 19 maggio 2025:
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