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È guarito il cigno che aveva ingoiato un amo

Immagine radiografica del collo di un animale; si distingue bene un oggetto metallico a uncino
La vistosa sacca sul collo era dovuta alle conseguenze dell'ingestione di un amo. Società protezione animali Bellinzona SPAB

È stato liberato il 1° gennaio George, il cigno del Lago di Lugano che in ottobre aveva inghiottito un amo da pesca con diversi piombini che gli si erano bloccati nell'esofago. Grazie all'intervento della Protezione animali di Bellinzona (SPAB) e alle cure di un veterinario, l'occlusione è stata eliminata e dopo due mesi di convalescenza l'animale è potuto tornare nelle acque del Ceresio.

Non era stato facile catturare George -questo il nome dato al giovane cigno- lo scorso 30 ottobre. Un inseguimento necessario per portarlo in una clinica veterinaria dove il dottor Athos Binda, effettuata una radiografia, ha praticato un’incisione per togliere uncino e piombini dall’esofago.

La vistosa sacca sul collo dell’animale era dovuta anche al cibo che da giorni tentava di deglutire senza riuscirci.

Un solo intervento non è però bastato: la lacerazione dell’esofago causata dall’amo si è rivelata più lunga di quanto  appurato inizialmente. Tutto si è comunque concluso per il meglio, con il veterinario che -impressionato dalla voglia di vivere e dalla combattività di George- ha deciso di offrire le cure e pagare di tasca sua i medicamenti necessari a salvarlo.

+ Leggi quiCollegamento esterno il resoconto completo della SPAB

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