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Il governo chiede 2,3 miliardi per un esercito più verde

Militare lavora a un computer portatile appoggiato su telo mimetico.
Investimenti sono previsti, tra l'altro, nei sistemi di comunicazione. Keystone / Peter Schneider

Per il 2021, il Consiglio federale chiederà al Parlamento un credito complessivo di 2,3 miliardi di franchi per l'esercito. Il messaggio del governo tiene conto, per la prima volta, anche di obiettivi climatici che le forze armate dovranno raggiungere. La cifra è comunque inferiore a quella chiesta l'anno precedente (2,7 miliardi).

Con il finanziamento richiesto, il governo intende ampliare i sistemi di condotta e comunicazione, migliorare la mobilità delle truppe, proteggere più efficacemente i militari, adeguare le infrastrutture logistiche a un grado di prontezza più elevata e modernizzare quelle di istruzione.

La delibera dell’esecutivo si pone anche il problema dell’efficienza energetica dei suoi investimenti. L’obiettivo è produrre ancora più energie rinnovabili, ha indicato giovedì ai media la consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

-40% di emissioni

L’esercito deve continuare a svilupparsi per far fronte alle minacce e ai pericoli attuali e futuri, ha spiegato la ministra della difesa. “Nessuno sa come sarà la situazione della sicurezza fra 20 o 30 anni”, ha aggiunto.

Gli investimenti sono dunque destinati a migliorare la sicurezza della Svizzera, riducendo però al minimo l’impatto sull’ambiente. Le forze armate si sono poste l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 40% rispetto al 2001 entro il 2030.

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Il programma degli immobili contempla l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie totale di 18’000 metri quadrati, distribuiti in 13 impianti. L’esercito ha già fatto molto in questo settore negli ultimi anni, ma è la prima volta che tale aspetto viene menzionato nel messaggio sull’esercito, ha sottolineato Amherd.

Comunicazione e protezione

In merito agli investimenti nei sistemi di comunicazione, l’obiettivo è di consentire alla truppa di essere operativa rapidamente, potendo contare su collegamenti affidabili e a prova di attacchi informatici. La rete di controllo svizzera sarà estesa a nuovi siti e saranno rinnovati l’infrastruttura di comando delle Forze aeree e l’equipaggiamento dei centri di calcolo.

Nell’ambito dell’istruzione, oltre che in ampliamenti e ristrutturazione di siti, si vuole investire tra l’altro nell’acquisto di simulatori per le armi multiuso a spalla. Quanto alla protezione dei soldati, è prevista la sostituzione dell’equipaggiamento contro le armi nucleari, biologiche e chimiche, che è stato acquistato negli anni ’90.

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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 18.02.2021)

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