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Una visita di troppo di Cassis in Zambia?

Il viaggio di Ignazio Cassis in Africa è all’origine di una nuova polemica politica a Berna.

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Il ministro degli Affari esteri, giunto in Zambia per sottoscrivere un accordo aereo che prevede l’apertura un’aviolinea diretta tra il paese subsahariano e la Confederazione, ha visitato martedì una contestata miniera di rame nel nord del paese, la Mopani Copper Mines, controllata dalla Glencore di Zugo.

La società svizzera ha subito approfittato dell’occasione per diffondere un tweet promozionale a pagamento con un post del consigliere federale ticinese che si dice “impressionato dagli sforzi in favore dell’ammodernamento degli impianti e della formazione dei giovani” da parte della compagnia. Una vicenda che non è stata però apprezzata dai vertici del Partito socialista alla luce delle critiche mosse alla Mopani Copper Mines da alcune Ong che l’accusano di svolgere attività inquinanti e di evadere le tasse.

In precedenza il capo della diplomazia elvetica aveva firmato a Lusaka l’accordo sulla nuova rotta aerea destinata a far decollare le relazioni economiche tra i due paesi. Gli investimenti stranieri in Zambia infatti sono in sensibile crescita (+64% nel 2017) e Berna vuole intensificare gli scambi e la cooperazione bilaterale, su cui si Ignazio Cassis si è intrattenuto con il presidente Edgar Lungu.

Mercoledì il ministro degli Esteri ha fatto tappa in Zimbabwe dove, dopo gli incontri di rito con i dirigenti del paese subsahariano, ha raggiunto la clinica Newlands ad Harare, sostenuta finanziariamente dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione di Berna, che si occupa in particolare delle cure ai malati di Aids. Il primo viaggio del consigliere federale ticinese nel continente nero terminerà venerdì in Sudafrica dove atterrerà il giorno prima.

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