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I liberali radicali lanciano una campagna contro l’Iniziativa per la sostenibilità dell’UDC

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Il presidente del PLR Thierry Burkart durante la conferenza stampa. Keystone-SDA

Il Partito liberale radicale svizzero (PLR, destra) non è disposto a rischiare di annullare l'Accordo sulla libera circolazione delle persone con l'UE per moderare l'immigrazione, come previsto dalla iniziativa dell'UDC "No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)".

Giovedì il PLR guidato da Thierry Burkart ha organizzato una conferenza stampa a Berna, nel corso della quale ha lanciato la sua campagna contro l’Iniziativa per la sostenibilità dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice). I liberai radicali si sono anche espressi contro un controprogetto.

In primo luogo, l’abbandono della “via bilaterale collaudata” creerebbe ulteriore incertezza in un periodo già insicuro, ha dichiarato il presidente del PLR Thierry Burkart.

In secondo luogo, la disdetta degli accordi bilaterali I, come avverrebbe in caso di cessazione della libera circolazione delle persone, metterebbe in pericolo la prosperità della Svizzera, anche perché potrebbe comportare una carenza di lavoratori stranieri.

In terzo luogo, il PLR considera che con l’iniziativa vi sia il rischio di un’ulteriore migrazione per motivi di asilo: se gli accordi bilaterali dovessero decadere, decadrebbe anche la cooperazione Schengen/Dublino, il che darebbe la possibilità a 10’000 richiedenti asilo respinti di presentare la loro domanda in Svizzera.

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Inoltre, la direzione del partito concorda sul fatto che un controprogetto non otterrebbe la maggioranza, ha proseguito Burkart. La popolazione svizzera ha dimostrato più volte di sostenere gli accordi bilaterali, quindi sarebbe meglio combattere l’iniziativa direttamente e “intensamente”.

Con la sua iniziativa, l’UDC vuole evitare che la popolazione residente permanente superi i dieci milioni di persone prima del 2050. Se necessario, si dovrebbero adottare diverse misure, l’ultima delle quali sarebbe la disdetta della libera circolazione delle persone. Il PLR, invece, ritiene che il Consiglio federale abbia il dovere di combattere l’immigrazione illegale e chiede un approccio più severo.

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