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Svizzera, Ferrovia 2020: digitale e intermodale

Viaggi combinati “da porta a porta”, stazioni digitali, vagoni merci intelligenti e treni a guida autonoma: sono le principali innovazioni previste dalla Strategia 2020 delle Ferrovie federali svizzere FFS, presentata lunedì a Zurigo.

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La rete ferroviaria svizzera è, già ora, la più sfruttata al mondo. Le FFS prevedono che grazie alla digitalizzazione si potrà aumentare la capacità di trasporto fino al 30%. Ciò avverrà automatizzando le pianificazione dell’orario e dell’esercizio ferroviario, e attraverso un nuovo sistema centrale digitale che consentirà di ridurre la quantità e la varietà di impianti di sicurezza, con un notevole risparmio sui costi.

Grazie a questi strumenti tecnologici innovativi, si legge in una nota, “dal 2025 potranno circolare più treni, con una cadenza d’orario più fitta e al contempo con meno guasti e informazioni alla clientela più precise in caso di perturbazione”.

La digitalizzazione interesserà anche la manutenzione dei binari: il loro stato sarà monitorato da treni muniti di speciali sensori, e il sistema pianificherà le misure di manutenzione, riducendo guasti e costi. Le FFS non escludono ricorso ai droni.

Il progetto dei treni senza macchinisti non interesserà, per ora, lunghe tratte. “Faremo dei test su piccola scala”, ha spiegato il CEO di FFS Andreas Meyer, “per esempio su una linea predestinata come quella fra Neuchâtel e La Chaux-de-Fonds”.

La Svizzera è percorsa da una rete ferroviaria di circa 5000 km -cui appartiene il traforo più lungo del Paese e del mondo, ovvero la Galleria di base del San Gottardo- e 1800 km di autostrade.

Nuove app

Sulla nuova versione di “Mobile FFS” sarà introdotto un sistema di riconoscimento vocale con un orario “parlante”.

Ma la vera novità è l’app “Buon viaggio” –frutto della collaborazione con Google e alcune startup- che consentirà di confrontare, combinare e prenotare viaggi con diversi mezzi di trasporto. Inclusa la bicicletta, l’auto privata o a noleggio, i taxi o i servizi di Uber.

La visione illustrata lunedì dai responsabili delle Ferrovie, del resto, prevede che le stazioni diventino degli “hub” collegati e intermodali che sfruttino tutte le tecnologie disponibili.

Ripercussioni sui posti di lavoro

La Strategia FFS 2020, già discussa con le parti interessate e accolta positivamente dalla Confederazione, prevede oltre 100 programmi e iniziative.

Per tenere sotto controllo i costi, le FFS hanno lanciato lo scorso settembre il programma RailFit 20/30, “cura dimagrante” già criticata dal sindacato SEV che comporterà entro il 2020 la soppressione di 1400 posti di lavoro e la creazione di altri 200 impieghi per il personale specializzato.

Per l’intera strategia sono previsti investimenti complessivi per 22 miliardi di franchi, destinati all’innovazione, ma anche per il materiale rotabile e la manutenzione delle infrastrutture.

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