Caso Ameti, il comitato Svizzera orientale di Operazione Libero si dimette in blocco
Quel post su Instagram le è costato caro...
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L'intero comitato direttivo di Operazione Libero nella Svizzera orientale si è dimesso a causa della permanenza come co-presidente di Sanija Ameti, finita nella bufera a settembre per aver sparato a un dipinto raffigurante Gesù e la Madonna.
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I cinque membri da cui è composto il comitato direttico di Operazione LiberoCollegamento esterno nella Svizzera Orientale si sono dimessi, considerano la presenza di Sanija Ameti come co-presidente incompatibile con i loro valori. Secondo quanto riportato dalla “Neue Zürcher Zeitung”, il comitato ha comunicato sabato sera le dimissioni in blocco. L’altro co-presidente di Operazione Libero, Stefan Manser-Egli, ha confermato la notizia all’agenzia Keystone-ATS.
La Svizzera orientale è una delle sei sezioni regionali di Operazione Libero. Le altre si sono espresse a favore della posizione del comitato nazionale, ossia che Ameti può mantenere la sua carica, ha precisato Manser-Egli.
Stando al presidente della sezione Bruno Zanvit, citato nell’articolo del quotidiano zurighese, Ameti ha superato il limite sparando a un’immagine di Cristo e Maria. Questi si è anche lamentato del fatto che Operazione Libero non abbia sufficientemente ascoltato i suggerimenti e i feedback della Svizzera orientale.
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Ha sparato a un dipinto raffigurante Gesù e la Madonna. È quanto mostrano scatti pubblicati sabato dalla co-presidente di Operation Libero Sanija Ameti su Instagram e in seguito rimossi.
L’episodio che ha coinvolto la consigliera comunale di Zurigo e membro dei Verdi liberali è diventato un caso giudiziario. La Procura ha in effetti ricevuto una dozzina di denunce penali contro la donna. Ameti è già stata licenziata dall’agenzia di pubbliche relazioni Farner Consulting e il suo partito sta inoltre esaminando la possibilità di espellerla.
La 32enne aveva lei stessa postato su Instagram delle foto che la ritraevano con una pistola durante delle esercitazioni di tiro, oltre a un dipinto con Gesù e la Madonna crivellato di colpi. Si era poi scusata rimuovendo i contenuti, troppo tardi per fermare però il polverone mediatico.
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