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Operazione contro l’ndrangheta in Italia e indagini anche in Svizzera

polizia italiana
EPA/MASSIMO PERCOSSI

L'inchiesta è partita dall'Alto Adige, dove era residente una famiglia di imprenditori calabresi che poi è però tornata nella regione d'origine.

I carabinieri del raggruppamento operativo speciale Ros, con l’ausilio di quelli del comando provinciale di Crotone e dello squadrone eliportato “Cacciatori”, hanno eseguito nelle aree di Crotone, Milano, Verona, Bolzano, Napoli, Perugia e Caltanissetta, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari (gip) del Tribunale di Catanzaro nei confronti di 17 persone.

Gli indagati sono accusati di associazione di tipo ‘ndranghetistico, e altri reati, tra i quali estorsione, usura e reati in materia di armi, tutti con l’aggravante mafiosa.

La misura cautelare è stata emessa su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, a conclusione di una attività di coordinamento svolto tramite la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, con le Procure Distrettuali di Trento e di Venezia.

Contestualmente agli arresti è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Trento nei confronti di 9 soggetti e delle società a loro riconducibili, nel procedimento collegato con quello catanzarese.

L’inchiesta contro la ‘ndrangheta è partita dall’Alto Adige, dove era residente una famiglia di imprenditori calabresi che poi si è però spostata da Egna (nella provincia di Bolzano) per tornare nella regione d’origine. Gli investigatori, apprende l’agenzia di stampa Ansa, nell’ambito di accertamenti nella lotta contro la criminalità organizzata, avevano puntato il faro sull’imprenditore, che vantava commissioni di un certo rilievo anche con l’imprenditoria locale.

È così venuto alla luce un rilevante disvalore tra il patrimonio dichiarato e il tenore di vita. A questo punto è partita un’inchiesta approfondita con il Ros di Catanzaro, la Procura distrettuale di Trento, la Procura di Catanzaro sotto il coordinamento della Procura antimafia nazionale.

Le indagini sono state estese anche all’estero. Si stanno infatti eseguendo in queste ore sequestri di patrimoni, conti correnti e macchine in Svizzera, indica l’Ansa.

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