Negoziazioni salariali, secondo UNIA “la mobilitazione e i CCL servono, nel 2025 gli stipendi aumenteranno”
Compensazione del rincaro e importanti aumenti di stipendio: UNIA traccia un bilancio positivo della tornata di negoziazioni salariali relative al 2025. L'evoluzione in atto è frutto delle mobilitazioni e dei contratti collettivi di lavoro (CCL), afferma il sindacato.
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Keystone-ATS
Gli aumenti retributivi concordati finora garantiscono a circa 700’000 dipendenti la compensazione del rincaro e apportano ulteriori miglioramenti sostanziali, scrive l’organizzazione in un comunicato odierno. I ritocchi sono quasi ovunque frutto di trattative e dunque di intese. Poiché gli accordi settoriali sono dichiarati generalmente vincolanti i passi avanti si applicano poi a tutto il personale del rispettivo ramo professionale.
Secondo UNIA è in generale rallegrante il fatto che stia tornando ad affermarsi l’adeguamento automatico all’inflazione. Anche la crescita dei salari minimi viene ritenuta importante: “si tratta di un successo dovuto a varie mobilitazioni collettive e sindacali che darà frutti duraturi”. Visto però che alcuni rami non hanno compensato completamente il rincaro, anche in relazione agli anni precedenti, sarà necessario recuperare.
Concretamente, nei comparti dell’artigianato gli incrementi in busta paga saranno compresi fra l’1,7% e il 2%. Dopo il fallimento delle trattative salariali nel 2023 e dopo trattative definite dure quest’anno nel settore dell’edilizia principale è stata raggiunta un’intesa per un aumento generale dei salari effettivi dell’1,4%.
Nel settore industriale i risultati salariali sono molto eterogenei nonostante l’andamento per lo più favorevole dell’attività economica. Sul terziario UNIA ha fornito indicazioni minime. “Alcuni datori di lavoro, nonostante la buona situazione economica, hanno impedito l’adeguamento dei salari al costo della vita e accordi salariali dignitosi con proposte inadeguate”, sostengono i vertici sindacali.
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