Migros riceve 60’000 firme contro gli alimenti OGM
L'azienda fa parte dell'associazione "Sorten für Morgen" ("Varietà di domani"), che si impegna in favore dell'ingegneria genetica.
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Oltre 60'000 consumatori e consumatrici hanno inviato una lettera di protesta alla Migros chiedendo che l'azienda si ritiri dall'associazione "Sorten für Morgen" ("Varietà di domani"), che si impegna in favore dell'ingegneria genetica.
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Martedì consumatrici e consumatori di Migros hanno chiesto all’azienda di ritirarsi dall’associazione “Sorten für Morgen” (“Varietà di domani”), che si impegna in favore dell’ingegneria genetica. Lo hanno fatto consegnando 60’000 sottoscrizioni alla sede principale dell’azienda a Zurigo direttamente al CEO Mario Irminger.
Migros si presenta come “sostenibile e attenta all’ambiente”, ma sta facendo pressioni dietro le quinte con “Varietà per il domani” affinché l’ingegneria genetica venga approvata in futuro senza valutazione dei rischi e senza etichettatura, scrive in una nota odierna l’Associazione per alimenti senza OGM. La lettera è un segnale forte a testimonianza del fatto che i consumatori non sono d’accordo con i piani dell’azienda, si legge nel comunicato.
Interpellato da Keystone-ATS, l’ufficio stampa di Migros ha affermato di aver ricevuto la missiva e che le richieste saranno esaminate attentamente. Il processo di consultazione non è ancora terminato e una dichiarazione sarà rilasciata solo una volta completato, ha aggiunto, sottolineando che tutte le preoccupazioni e tutti i contatti con i clienti sono importanti.
Stando all’Associazione per alimenti senza OGM, le firme sono anche un segnale per i politici e il Consiglio federale, che attualmente stanno lavorando per garantire che l’ingegneria genetica sia consentita senza regole chiare con un’apposita legge. Lo scorso 2 aprile il governo ha avviato una procedura di consultazione, che terminerà il 9 luglio, per autorizzare in futuro le piante ottenute con le nuove tecnologie.
“Varietà per domani” comprende anche Coop e Denner, oltre ad altre entità quali ad esempio Fenaco e IP-Suisse. La lettera di protesta invece è stata elaborata in collaborazione con Wecollect e Campax.
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