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Ancora troppa plastica dispersa nell’ambiente

UNa ragazza indossa una maglietta con scritto Stop plastic pollution.
I rifiuti di plastica più grandi finiscono nella natura a causa del cosiddetto "littering": buona parte di essi sono imballaggi di cibo e bibite da asporto. © Keystone / Walter Bieri

Se ne parla tanto e da tempo. Non mancano le campagne di sensibilizzazione sul tema. Eppure ancora oggi troppa plastica finisce nell'ambiente. In Svizzera ogni anno circa 14'000 tonnellate di materie plastiche spariscono nel suolo e nelle acque. 

Da uno studio dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), pubblicato giovedì, tra le principali cause della dispersione nell’ambiente di plastiche ci sono l’usura dei pneumatici e il littering. 

Ogni anno in Svizzera circa un milione di tonnellate vengono trasformate in prodotti monouso, come imballaggi o stoviglie monouso, ma anche in merci con una durata di vita più lunga, come i telai delle finestre o alcune componenti della carrozzeria delle automobili.

780’000 tonnellate di questa plastica finiscono nella spazzatura. Grazie allo smaltimento dei rifiuti, alla pulizia degli spazi pubblici, al drenaggio stradale e al trattamento delle acque reflue, è possibile gestire in maniera adeguata grandi quantità di questi rifiuti. Tuttavia, si stima che ogni anno circa 14’000 tonnellate di particelle di plastica finiscano ancora nel suolo, nell’aria e nell’acqua.

Oltre 8000 tonnellate da usura pneumatici

Secondo lo studio, la maggiore fonte di inquinamento dalle cosiddette microplastiche (particelle di dimensioni inferiori ai 5 millimetri) è l’abrasione dei pneumatici sulle strade. Si tratta principalmente di frammenti di gomma e fuliggine. Stando a un modello di calcolo che ha permesso di elaborare delle stime, ogni anno ne vengono rilasciate nell’ambiente circa 8100 tonnellate.

Littering

I rifiuti di plastica più grandi, le cosiddette macroplastiche, finiscono nella natura a causa del cosiddetto “littering” (rifiuti gettati o abbandonati con noncuranza nelle aree pubbliche invece che negli appositi bidoni per l’immondizia): buona parte di essi sono imballaggi di cibo e bibite da asporto. 

Ma costituiscono un grosso problema anche gli imballaggi di plastica e i sacchetti di plastica. 

Rischio per uomini e animali?

Gli esseri umani e gli animali assorbono le microplastiche attraverso il cibo o la respirazione, ma le espellono di nuovo in gran parte.

In base alle conoscenze attuali, non si può escludere completamente che ciò possa costituire un rischio per gli animali che vivono nelle acque e sul suolo elvetico. Finora l’impatto ambientale delle microplastiche è sottovalutato: le tecniche analitiche precedenti non erano in grado di rilevare particelle più piccole o non disponevano di dati necessari.

Microparticelle di plastica sono già state rilevate nel tratto digerente di uccelli e pesci in Svizzera. Tuttavia, non sono ancora state trovate particelle nell’acqua potabile. La percentuale di microplastica nelle polveri sottili respirabili rientra nella fascia più passa, a una sola cifra. 

Il rischio aumenterà

Poiché la plastica ha bisogno di un periodo di tempo molto lungo per degradarsi, è probabile che la sua concentrazione nell’ambiente aumenti se i livelli di inquinamento si manterranno elevati a livello attuale, e quindi aumenterà anche il rischio per gli esseri umani e gli animali.

Raccomandazioni

L’Ufam formula numerose raccomandazioni. Ad esempio il littering dovrebbe essere combattuto attivamente e bisognerebbe intensificare la pulizia degli spazi pubblici. Le pastiglie dei freni e le marcature dei pneumatici dovranno essere meno abrasivi. Bisognerà inoltre migliorare la cernita durante la raccolta dei rifiuti verdi ed organici e bisognerebbe evitare di utilizzare sacchetti di plastica degradabili nel compostaggio.

Ecco il servizio del Tg:

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