Limiti di velocità, meno incidenti gravi nelle zone a 30 all'ora
L'Ufficio prevenzione infortuni (UPI) chiede di introdurre misure per diminuire il numero di morti e feriti sulle strade svizzere.
A margine del Forum sulla circolazione stradaleLink esterno che si è tenuto oggi, giovedì, l'Ufficio prevenzione infortuni (UPI) ha diffuso un comunicatoLink esterno in cui chiede di intervenire sui limiti di velocità nei centri urbani. Scrive l'UPI, che "in Svizzera sulle strade urbane con limite di velocità a 50 km/h muoiono ogni anno 80 persone e 1'900 rimangono gravemente ferite. L'introduzione del limite di 30 km/h ovunque la sicurezza lo richieda consentirebbe di evitare almeno un terzo degli incidenti gravi".
L'UPI ritiene che abbassare il limite di velocità nei centri abitati sia una delle misure più efficaci per intervenire sul fenomeno, ma che il suo potenziale non sia ancora sufficientemente sfruttato. Il direttore dell'UPI, Stefan Siegrist, precisa che non si tratterebbe di introdurre ovunque il limite a 30 km/h, ma solo in aree in cui sia appropriato e opportuno. L'organizzazione chiede "un cambio di paradigma" nella pianificazione della mobilità e propone un modello 30/50Link esterno che prevede l'introduzione di limiti di velocità più bassi laddove una strada sia circondata ai due lati da molti edifici, e molto frequentata da persone che si muovano a piedi e in bicicletta.
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