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La Svizzera apre la terza dose a tutti

Un bicchiere con la scritta Booster Moderna, con diverse siringhe con il vaccino pronte per essere utilizzate.
Nelle ultime 24 ore in Svizzera sono stati registrati altri 4'297 casi, 76 ricoveri e 6 decessi. Keystone / Michael Buholzer

La vaccinazione di richiamo contro il coronavirus sarà necessaria per tutti. La priorità in una prima fase, come già previsto, verrà data alle persone con più di 65 anni, poi (tra alcune settimane) si passerà al personale sanitario e, in seguito, a tutti coloro che desiderano ricevere la terza dose.

L’annuncio sul cambio di orientamento da parte degli esperti federali che finora ritenevano di dover raccomandare il richiamo solo alle persone con più di 65 anni è arrivato martedì, nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale Virginie Masserey (responsabile della sezione Controllo delle infezioni e programma di vaccinazione all’Ufficio federale della sanità pubblica) ha sottolineato che la situazione, anche sul fronte ospedaliero, è particolarmente delicata nella Svizzera centro-orientale.

Aumentano i pazienti in terapia intensiva

Il numero di pazienti Covid nelle unità di terapia intensiva è in aumento, ha sottolineato Masserey. Anche il tasso di positività è in aumento. Le curve sembrano diverse rispetto all’anno precedente. L’aumento delle infezioni è altrettanto ripido, ma l’aumento dei ricoveri e dei decessi è meno ripido.

Il coronavirus si sta di nuovo diffondendo in tutta la Svizzera. I dati aggiornati martedì dall’Ufficio federale della sanità pubblica indicano che nessun cantone presenta un tasso di riproduzione inferiore a 1. Pertanto nei prossimi giorni è da attendersi un ulteriore aumento del numero dei casi e quindi, si prevede, anche dei ricoveri negli ospedali dove attualmente per Covid sono degenti 705 persone, 129 delle quali in terapia intensiva.

Nelle ultime 24 ore in Svizzera sono stati registrati altri 4’297 casi, 76 ricoveri e 6 decessi. I contagi quotidiani, tenendo conto della media a 7 giorni, nel giro di una settimana sono aumentati di oltre il 40%. L’incidenza a 14 giorni ha ormai raggiunto i 500 casi ogni 100’000 abitanti.

Le ospedalizzazioni sono invece cresciute di quasi il 27%. In maggioranza si tratta di persone non vaccinate. 

In Svizzera si contano attualmente 21’257 persone in isolamento e 15’850 entrate in contatto con loro e messe in quarantena.

L’aumento è più ripido tra i bambini e gli adolescenti. La metà dei casi ospedalizzati ha meno di 60 anni. Dobbiamo supporre che l’aumento continuerà e che le unità di terapia intensiva saranno sovraccaricate, ha detto Masserey.

Christoph Berger, presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV), ha sottolineato che l’immunizzazione garantita dal vaccino è in calo. Da qui la prevista estensione del richiamo, dando la massima priorità a coloro che hanno più di 65 anni. Questo gruppo di età, dunque, riceverà la terza dose prima che la vaccinazione di richiamo sia aperta ad altri gruppi.

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