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Nel 2024 le domande di asilo sono calate in Svizzera

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Le domande presentate da richiedenti l'asilo giunti in Svizzera sono state 20'480 nel 2024. Keystone-SDA

Il minor numero di richiedenti l'asilo turchi, afghani e siriani nonché una diminuzione del 60% dei migranti attraverso il Mediterraneo centrale sono all'origine del calo delle domande di protezione in Svizzera nel 2024, pari all'8,2% (-2'483 a 27'740).

Le domande presentate da richiedenti l’asilo giunti in Svizzera sono state 20’480, indica una nota odierna della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Fra le 27’740 richieste, in 7260 casi si è trattato di nascite, domande multiple nonché richieste primarie di persone già in possesso di un permesso di soggiorno.

Nell’anno in rassegna sono state liquidate circa un quarto delle domande pendenti in prima istanza, facendo scendere il loro numero a circa 11’900.

Per quanto attiene al minor afflusso di richiedenti turchi, afghani e siriani, la SEM sottolinea che la Turchia ha continuato a esercitare pressione sui 2,9 milioni di cittadini siriani e sui 200-300 mila afghani (queste le stime) affinché facessero ritorno nel proprio Paese.

Sulla rotta marina del Mediterraneo centrale, la contrazione è stata del 60%. Lungo questo percorso sono giunte in Italia quasi 67 mila persone: solo una proporzione minima delle persone sbarcate nella vicina Penisola in provenienza dall’Africa occidentale ha chiesto asilo nella Confederazione. Ciò nonostante il numero di domande d’asilo presentate in Svizzera da persone provenienti da tale regione è cresciuto di circa 500 unità.

La Svizzera è un luogo di passaggio

Anche nel 2024 gran parte dei migranti intendeva recarsi in Germania, Francia o Gran Bretagna. A dimostrazione di tale tendenza vi è il basso numero di persone intercettate alla frontiera dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini che hanno presentato una domanda d’asilo in Svizzera.

Benché anche quest’anno la guerra in Ucraina non abbia influito in modo diretto sul numero di richiedenti asilo, essa ha tuttavia contribuito al deterioramento della situazione economica in numerosi Paesi di provenienza, determinando così una pressione migratoria costante da tali Stati.

Afghani e turchi

Anche l’anno scorso, l’Afghanistan è stato il principale Paese di provenienza dei richiedenti protezione (8’627 domande, ossia +8,7% rispetto al 2023). Hanno costituito un caso speciale le circa 3300 domande di cittadini di questo paese già in possesso di un permesso di soggiorno, presentate a seguito della modifica della prassi per le donne afghane intervenuta nel luglio 2023.

Tali richieste sono state inoltrate da persone che si trovavano in Svizzera da tempo, molte da oltre cinque anni, in qualità di persone ammesse provvisoriamente.

Al secondo posto troviamo la Turchia con 4’107 domande, in sensibile diminuzione rispetto all’anno precedente (-39,8%). In tutta Europa è stata registrata una netta flessione del numero di richiedenti l’asilo turchi. Nel complesso, quasi la metà delle domande presentate nel 2024 va ricondotta a cittadini dei due Stati.

Asilo e ammissioni provvisorie

Durante l’anno sotto esame, la SEM ha sbrigato in prima istanza 34’585 domande, ossia 7’918 (+29,7%) in più rispetto al 2023. Le persone che hanno ottenuto asilo sono state 10’390, pari a una quota di concessione dell’asilo del 34,2% (2023: 25,7%). Sono inoltre state decise 6’459 ammissioni provvisorie (2023: 7’380, -12,5%), mentre 8’823 sono state interrotte (2023: 6’902, +27,8%).

La quota di protezione (percentuale di concessioni dell’asilo e di ammissioni provvisorie in base a decisioni in prima istanza) è stata del 54,1% (2023: 54,4%). Il numero di domande pendenti in prima istanza è diminuito di 3’646 unità rispetto al 2023, attestandosi a 11’921 domande (-23,4%).

Partenze e allontanamenti

Le persone che hanno lasciato volontariamente la Svizzera sotto il controllo delle autorità sono state 8526 (2023: 13’001; -34,4%). Tale riduzione è imputabile al numero ridotto di partenze volontarie di cittadini ucraini (2024: 6’059, 2023: 10’978). 2’247 persone (2023: 2034, +11,8%) sono state rimpatriate oppure allontanate in uno Stato terzo. Le partenze non controllate sono state 12’596 (2023: 11’926, +5,6%).

Nonostante il numero elevato di nuove domande d’asilo, si legge nel documento, la SEM è riuscita, assieme alle autorità cantonali, a mantenere più o meno stabile il numero di partenze in attesa di esecuzione.

Casi Dublino e accordi di riammissione

Nel settore Dublino, sottolinea la SEM, si sono registrati progressi nonostante l’Italia abbia ribadito la sua decisione di non accettare più i trasferimenti di persone dalla Svizzera o da altri Stati europei che avevano inizialmente depositato la domanda nella Penisola.

Nonostante ciò, è stato possibile per la Confederazione trasferire all’estero circa il triplo di persone di quante ne siano state trasferite sul suo territorio da Paesi europei: nell’ambito di Dublino, le persone consegnate dalla Svizzera allo Stato competente, per via aerea o marittima, sono state 2’491 (2023: 2’021), mentre 869 persone sono state trasferite in Svizzera (2023: 694).

Nel quadro di accordi bilaterali di riammissione, la Svizzera ha inoltre potuto allontanare 427 persone (2023: 301) negli Stati europei competenti, mentre 38 persone (2023: 19) sono state trasferite in Svizzera. Dal 2014, in virtù di accordi di riammissione la Svizzera ha trasferito 3’318 persone, mentre ne ha dovute riammettere sul proprio territorio 174.

Ucraini

Per quanto attiene agli Ucraini, nel 2024 sono state presentate 16’616 richieste per lo statuto S (2023: 23’012, -27,8%), poi concesso in 9272 casi. Per 9421 persone lo statuto S è cessato. A fine anno 68’070 persone ne beneficiavano (fine 2023: 66’083).

A inizio settembre il Consiglio federale aveva deciso di non revocare lo statuto S a favore delle persone bisognose di protezione provenienti dall’Ucraina prima del 4 marzo 2026, a meno che la situazione si stabilizzi in modo sostanziale prima di allora.

Previsioni per il 2025

Per l’anno corrente, la SEM prevede, quale scenario più probabile, circa 24 mila nuove domande d’asilo e circa 17 mila nuove domande di protezione con statuto S. Il numero effettivo di domande d’asilo che verranno presentate di qui alla fine dell’anno dipenderà essenzialmente dal numero di persone che dalla Turchia emigreranno verso la Grecia e la Bulgaria e dalla migrazione secondaria in provenienza da questi due Paesi verso l’Europa centrale e occidentale.

Sarà altrettanto importante l’evoluzione dei movimenti migratori in provenienza dall’Africa del Nord attraverso il Mediterraneo a destinazione dell’Italia. Ulteriori fattori determinanti saranno la migrazione in provenienza da Stati esentati dall’obbligo del visto come la Georgia e il Kosovo in direzione dell’Europa centrale e occidentale come anche la politica di rimpatrio dei Paesi limitrofi della Svizzera.

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