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Il Primo agosto, un giorno di discorsi per i membri del Governo svizzero

donna davanti a un castello
Viola Amherd ha pronunciato il suo discorso televisivo del Primo agosto davanti al Castello di Stockalper, in Vallese, suo cantone natale. Keystone / Peter Schneider

Come da tradizione, i consiglieri e le consigliere federali hanno pronunciato diversi discorsi giovedì in occasione della Festa nazionale svizzera. L’accento è stato posto soprattutto sulla necessità di dare prova di unità.

Dal Castello di Stockalper a Briga, in Vallese, la presidente della Confederazione Viola Amherd ha invitato la popolazione svizzera a unirsi per difendere la democrazia diretta e i valori su cui si basa il Paese. “La polarizzazione non è la soluzione ai problemi di oggi”, ha dichiarato nel suo discorso televisivo del Primo agosto.

La consigliera federale ha preso spunto proprio dal luogo in cui si trovava, un edificio che è “sopravvissuto ai secoli” grazie a “solide fondamenta (…), ma anche grazie alla gente, che ha lavorato instancabilmente per conservarlo e mantenerlo. I paralleli con il nostro Paese sono evidenti”.

Anche la democrazia diretta, istituita 150 anni fa con la Costituzione federale del 1874, “ha bisogno della nostra costante attenzione. Non è solo il fondamento del nostro Paese, ma anche un’incredibile conquista. Incarna i valori che ci guidano e danno forma al nostro Paese”, ha dichiarato Amherd.

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Trovare un “linguaggio comune”

“Dimostra anche il nostro desiderio di evolvere su un piano di parità”, ha aggiunto. A suo avviso, gli svizzeri e le svizzere si rispettano a vicenda e sanno trovare un “linguaggio comune”, anche se non condividono tutti la stessa cultura o la stessa lingua. “E anche quando i dibattiti sono intensi e talvolta accesi, nessuno viene escluso, perché sappiamo di perseguire obiettivi comuni”, ha aggiunto la ministra della difesa.

In questo contesto, la polarizzazione non è la risposta ai problemi di oggi, “in particolare al cambiamento climatico, che quest’estate ha colpito in modo particolarmente duro diverse regioni del nostro Paese”, ha affermato.

Il suo collega di Governo Ignazio Cassis si trovava invece nei Grigioni, a Guarda. “La festa nazionale ci invita a rafforzare i nostri legami, a dimostrare solidarietà e a pensare agli altri. Ovunque ci troviamo in Svizzera”, ha sottolineato il ticinese.

Il servizio del TG sulle festività al prato del Grütli:

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Cassis ha rivolto anche un pensiero alle vittime delle intemperie nei Grigioni, in Vallese e in Ticino. “La sicurezza e la pace sono valori inestimabili che non possiamo dare per scontati”, ha detto. “La natura resta più forte dell’uomo”.

Il consigliere federale ha poi ricordato che la Svizzera non è unita da una stessa cultura o da una stessa lingua. “Al contrario, parliamo, pensiamo, scriviamo, ridiamo, amiamo e sogniamo… in modi diversi. La Svizzera è una ‘Willensnation’, una nazione fondata sulla volontà”.

Preservare “una sana cultura del dibattito”

Un omaggio alla diversità è giunto anche dalla ministra Elisabeth Baume-Schneider, presente a Saint-Pierre-de-Clages, in Vallese, dove ha preso parte a uno dei tradizionali brunch del Primo agosto.

Una diversità – ha affermato la giurassiana – che deve andare di pari passo con “la volontà di vivere insieme, di condividere un progetto discusso e comune per la società”.

Per Baume-Schneider è fondamentale preservare “una sana cultura del dibattito”, evitando i rischi della polarizzazione. Ci sono molte “opportunità”, come le votazioni, che “ci permettono di non chiuderci in una bolla, di non rifuggire dal dialogo e di coltivare la ricchezza di questa diversità”, ha proseguito.

Il suo collega di partito Beat Jans era invece a Schüpfen, nel Canton Berna. Jans ha invitato a celebrare la democrazia e la convivenza e ha sottolineato che l’essenza della Svizzera è nel compromesso. “Uno Stato di diritto democratico che funziona è una grande conquista che dobbiamo difendere”, ha affermato il basilese rivolgendosi ai cittadini e alle cittadine svizzere, ma anche agli “immigrati, ai nuovi arrivati e a coloro che si sono trasferiti qui”.

“Il nostro Paese non ha nulla di cui vergognarsi”

A Lucerna il consigliere federale dell’Unione democratica di centro Guy Parmelin ha dal canto suo insistito mercoledì sera sull’orgoglio nazionale. La Svizzera non deve farsi più piccola di quanto non sia. “Il nostro Paese non ha nulla di cui vergognarsi”, ha dichiarato Parmelin, esprimendosi davanti a diverse centinaia di persone riunitesi sulla Europaplatz.

L’altro consigliere federale dell’Unione democratica di centro, Albert Rösti, ha invece sottolineato soprattutto l’importanza dei diritti popolari.

Si tratta di un aspetto che contraddistingue il regime politico svizzero, definito da Rösti “eccellente” e il “migliore del mondo”.

Parlando a Kesswil, nel Canton Turgovia, il responsabile del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti e delle comunicazioni ha sottolineato che i diritti popolari devono essere rispettati nei negoziati con l’Unione Europea.

Karin Keller-Sutter si trovava da parte sua oltre oceano. A New York, la ministra liberale radicale ha soprattutto messo l’accento sulle affinità storiche tra la Svizzera e gli Stati Uniti.

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