Grande solidarietà per la popolazione di Brienz, che entro domenica dovrà lasciare le sue case
Gli abitanti di Brienz, nei Grigioni, che si sono annunciati al Comune di Albula/Alvra hanno trovato una sistemazione. Anche le aziende agricole stanno evacuando animali e foraggio. A causa del rischio di una frana improvvisa, entro domenica il paese verrà abbandonato per mesi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
Keystone-ATS
L’evacuazione del paese di Brienz procede a pieno ritmo. Da martedì è scattata infatti la cosiddetta fase arancione. L’ottantina di abitanti deve prepararsi, per la seconda volta nel giro di un anno e mezzo, a lasciare le proprie case. “Abbiamo ricevuto numerose offerte di appartamenti, molte più del necessario”, ha raccontato il portavoce del comune, Christian Gartmann, a Keystone-ATS. “C’è molta solidarietà verso gli abitanti di Brienz. Ne siamo molto grati.”
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Brienz è ormai deserta e aspetta di conoscere il proprio destino
Questo contenuto è stato pubblicato al
Chi ancora risiedeva nel paesino ai piedi della montagna grigionese ha lasciato la propria casa. Una partenza colma di commozione e incognite.
Non solo le persone, ma pure gli animali vengono sfollati. Un’azienda ha portato i capi al Plantahof a Lanquart, un’altra ha affidato il bestiame a diverse fattorie. “Gli agricoltori si aiutano a vicenda. Stanno imballando le riserve di fieno, in modo che possano essere trasportate assieme agli animali nelle sistemazioni temporanee”, ha spiegato Gartmann.
In questi giorni anche l’altare tardogotico della chiesa di San Callisto viene smontato ed evacuato per la seconda volta. L’operazione verrà svolta dall’Università delle Arti di Berna e dalla Protezione civile grigionese. Inoltre anche l’archivio comunale verrà portato via da Brienz.
Mesi di incertezze
“Gli abitanti stanno collaborando bene”, ha dichiarato Gartmann. “Ovviamente c’è chi esprime il proprio disappunto, ma è comprensibile. Davanti a loro hanno mesi di grandi incertezze”.
Durante la serata informativa di martedì sera, il sindaco Daniel Albertin ha detto che probabilmente non si potrà tornare a Brienz prima della primavera del 2025. Un ritorno sarà possibile solo quando si noterà un miglioramento della situazione. Stando alle informazioni dei geologi rilasciate durante la serata informativa, il materiale si sposta di 20 centimetri al giorno verso valle.
Nessuna finestra temporale
A partire da questa domenica alle 13 scatterà la fase rossa e vigerà quindi un divieto assoluto di accesso al paese. Tutte le vie di collegamento verranno sbarrate da blocchi di cemento. Rispetto all’ultima evacuazione nella primavera del 2023 questa volta non verranno create delle finestre temporali per gli abitanti.
“Attualmente non possiamo permettere alla popolazione di tornare per alcune ore a casa durante il giorno”, ha spiegato il portavoce Christian Gartmann. “Se dovesse verificarsi una frana improvvisa, non riusciremmo ad allarmare le persone in tempo”. Gli 1,2 milioni di metri cubi di detriti sono molto più umidi, rispetto al materiale che si staccò nel giugno del 2023. Si deve quindi presumere che la roccia stavolta scivolerà più velocemente a valle e potrebbe danneggiare il villaggio.
La ricollocazione
Qualora fosse necessario abbandonare definitivamente Brienz, il Governo retico ha assicurato che continuerà a lavorare in modo intenso alla pianificazione preventiva di ricollocamento del paese. Secondo quanto dichiarato dal sindaco Daniel Albertin a Keystone-ATS, è prevista una serata informativa su questo tema il prossimo 20 novembre. Albertin ha promesso che durante la presentazione verranno anche affrontate le questioni finanziarie legate al trasferimento.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le basi legali attuali non permettono alla Confederazione di versare alle regioni colpite dalle inondazioni della scorsa estate più di quanto promesso finora. Lo ha affermato il Consiglio federale durante l'Ora delle domande.
Lo svizzero Lauber eletto presidente del Consiglio per diritti umani dell’ONU
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per la prima volta uno svizzero presiederà il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Resterà in carica per tutto il 2025.
Friburgo, la statua di San Nicola ha perso il suo bastone ricurvo
Questo contenuto è stato pubblicato al
La statua di San Nicola che adorna il portale principale della Cattedrale di Friburgo ha perso il suo inseparabile bastone con la testa ricurva. Quest'ultimo è stato probabilmente rubato, secondo le autorità cantonali friburghesi.
Interrotto il processo contro l’avvocato dello scandalo “cum-ex”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Tribunale cantonale zurighese ha interrotto il processo contro l'avvocato tedesco Eckart Seith, che in Germania è considerato un'informatore. Le accuse sono di spionaggio economico e infrazioni della legge sulle banche.
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Svizzera il 9,3% della popolazione ha traslocato nel 2023: si tratta di una quota in leggero calo rispetto al 2022 (9,5%), ma la più bassa rilevata da oltre un decennio, ha comunicato oggi l'Ufficio federale di statistica (UST).
“La ferrovia italiana è migliore di quella svizzera”
Questo contenuto è stato pubblicato al
A sostenerlo è la ONG Transport and Environement (T&E) la cui classifica, oltre a criteri come l'affidabilità, considera i prezzi dei biglietti.
La Svizzera lancia un appello per il rispetto del diritto umanitario in Siria
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, la Svizzera ha invitato tutte le parti coinvolte nella guerra civile in Siria a rispettare il diritto internazionale umanitario. I civili devono essere protetti.
Berset, “La democrazia sta facendo passi indietro in vari Paesi”
Questo contenuto è stato pubblicato al
La democrazia sta facendo passi indietro in varie nazioni e va quindi rafforzata: ne è convinto l'ex consigliere federale Alain Berset, dallo scorso settembre segretario generale del Consiglio d'Europa.
Il comitato della Convenzione di Berna indaga sugli abbattimenti di lupi in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli abbattimenti preventivi dei lupi in Svizzera, anche di interi branchi, potrebbero non essere conformi alla Convenzione di Berna.
Verso regole più rigide per microplastiche e prodotti PFAS
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Svizzera servono regole più rigide per tutelare salute e ambiente dalle microplastiche e dalle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS). Lo ha stabilito venerdì il Consiglio federale che ha avviato una procedura di consultazione - che si concluderà il 21 marzo 2025 - per modificare le relative ordinanze.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Contenuto esterno
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.