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Grigioni, 100 anni fa veniva tolto il divieto di circolazione per le auto

Immagine d'epoca.
Immagine d'epoca. Keystone-SDA

Dal 1900 al 1925 nel Canton Grigioni vigeva un divieto di circolazione per le macchine. Ci vollero ben nove votazioni per cambiare le norme e allinearsi al resto della Svizzera. L'ultima ebbe luogo il 21 giugno 1925.

“Domani si scrivono le sorti dell’automobile nei Grigioni”. Sono le parole stampate in prima pagina sul periodico della Svizzera italiana “La voce dei Grigioni” del 20 giugno 1925. Il giorno dopo gli uomini grigionesi approvarono per poco la nuova legge sulla libera circolazione delle automobili.

I motivi del divieto

Il veto venne introdotto il 24 agosto del 1900 dall’allora piccolo Consiglio, ovvero il Governo, dopo che erano stati segnalati dei casi in cui il traffico postale su carrozza e quindi anche i cavalli che le trainavano era stato messo in pericolo dalle automobili. La popolazione riteneva che il traffico automobilistico non fosse adatto per le strade strette allora presenti nel Cantone. Gli albergatori erano contrari a causa del rumore e della polvere sollevata dai veicoli di passaggio.

Inoltre c’era chi temeva una concorrenza nei confronti del treno, la cui struttura era stata ampliata in modo massiccio in quegli anni. “In due regioni le macchine arrivarono solo nel 1927, ovvero nella Valle dell’Albula e in Valposchiavo. Qui la linea ferroviaria non voleva concorrenti per il trasporto merci”, racconta lo storico Simon Bundi in un’intervista con Keystone-ATS. Il Comune di Poschiavo fu l’ultimo ad abolire il divieto il primo luglio 1927. Il Comune vicino di Brusio lo aveva tolto due mesi prima.

Le critiche, le strade e le circonvallazioni

Malgrado l’approvazione, un secolo fa le voci critiche non si affievolirono subito. “L’allora medico di Pontresina, Rudolf Campell, durante il viaggio con la sua nuova Fiat 509 Cabrio è stato preso di mira da un gruppo di giovani che gli tirarono dei sassi”, continua Bundi. Ma dopo la Prima guerra mondiale il settore economico e quello turistico capirono l’importanza di questo mezzo di trasporto, decisamente più veloce rispetto alle carrozze.

Le curve dei passi alpini diventano così un’attrazione e il traffico individuale accende i motori del turismo retico. Ma ovviamente è necessaria l’infrastruttura giusta. Si cominciano così a costruire le strade nel più ampio cantone svizzero. “Si è messo il piede sul gas e negli anni 50 è stata costruita la secondo tratta autostradale del paese fra Trimmis e Zizers”, appunta lo storico. Ma d’altra parte negli anni 60 solo un terzo dei collegamenti stradali erano asfaltati, mentre in Svizzera si era già al 70%.

Parte della nuova infrastruttura stradale era costituita anche da circonvallazioni. Negli anni 50 arriva già quella di Laax, poi negli anni 60 a Pontresina e negli anni 70 tocca alla Prettigovia. Secondo lo storico non c’è una regione in Svizzera e nell’arco alpino con così tante circonvallazioni come i Grigioni.

Negli anni i Grigioni recuperano terreno e dal 2010 si registra una quota di vetture pro capite più alta della media svizzera. Nel 2024 sono 581 le macchine su 1000 abitanti, mentre a livello elvetico sono 535. Secondo Bundi una quota data dalla vastità del Cantone.

Le sfide del traffico odierno

Anche a un secolo di distanza la mobilità rimane un tema costante nel Canton Grigioni. “Da una parte è un vantaggio, perché ci porta molti turisti e genera così valore aggiunto nelle nostre regioni”, dice la Consigliera di Stato, responsabile del Dipartimento delle infrastrutture, energia e mobilità, Carmelia Maissen. Ma poi c’è il rovescio della medaglia. “Chi vuole sfuggire dal traffico sugli assi di transito principali si immette nelle strade di paese, dove la popolazione locale è esposta alle code di automobili”, continua Maissen.

Negli ultimi anni sono state adottate diverse misure per combattere questa tendenza. E a livello federale il Consiglio nazionale ha approvato una mozione che permette ai Cantoni di Uri, Grigioni e Ticino di chiudere alcuni tratti di strada se necessario. Si torna dunque ai tempi dei divieti? “Il divieto che si discute a Berna ha un carattere totalmente diverso rispetto a quello di 100 anni fa. Allora interessava tutto il territorio cantonale. Ora invece le misure vengono adottate solo in alcune località e per un tempo limitato”, specifica Maissen.

La Consigliera di Stato sottolinea che la mobilità e i collegamenti sono la linfa vitale del Canton Grigioni. Un divieto come 100 anni fa sicuramente non tornerà d’attualità.

Un libro e diverse manifestazioni

Per ricordare la storia e lo sviluppo della motorizzazione nei Grigioni nell’ultimo secolo il 20 giugno verrà presentato il libro “Das Jahrhundert des Automobils. Graubünden 1925-2025” edito dall’Istituto di ricerca sulla cultura grigionese. Il museo retico a Coira ha dedicato una mostra all’arrivo dell’automobile nei Grigioni aperta fino al 19 ottobre. A Castasegna fino al 23 agosto sarà possibile visitare un’esposizione dedicata ai 100 anni dall’arrivo dell’automobile in Val Bregaglia. Durante l’evento culturale Langer Samstag il 15 novembre a Coira la Fondazione grigionese per la fotografia esporrà delle immagini all’interno della sua sede.

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